La parola “adultescente” è entrata a far parte della nostra vita quotidiana. L’Enciclopedia Treccani definisce l’adultescente come una “persona adulta che si comporta con modi giovanili, compiacendosi di mostrare interessi e stili di vita da adolescente“. Non solo si tratta di un neologismo nella lingua italiana, ma soprattutto di un fenomeno di cui si possono reperire tracce fin dal 1997. Un adulto compreso tra i 35 e i 40 che manifesta interessi tipicamente giovanili.

L’adultescenza nella nostra società

Il sociologo italiano Sandro Bernardini sostiene che si tratti di un concetto utile per descrivere una realtà sempre più ricorrente. Racconta una realtà di politici e dirigenti che si comportano come adolescenti impulsivi; mariti quarantenni che trascorrono le ore a giocare ai videogiochi per adolescenti; giovani che vivono con i genitori e che vedono il matrimonio come un ostacolo all’indipendenza. Insomma, adulti incapaci di assumersi responsabilità, un’infantilizzazione crescente della nostra società. Si vuol vivere in uno stato di continuo presente, all’inseguimento dell’estetica e di stili di vita giovanili. Un fatto rilevante da analizzare è sicuramente quello legato al consumismo. Infatti come scrive Alessandro Cavalli, sempre meno spesso i giovani che coabitano con i genitori contribuiscono alle spese familiari. In questo modo, quelli che hanno un lavoro possono incrementare il loro potere d’acquisto e la loro capacità di consumo. Si potrebbe dire, in una citazione alla Wirth, “youth as a way of life“. La capacità di spendere è oggi associata all’espressione della propria personalità.

Il ruolo del consumismo

Zygmunt Bauman è tra i massimi esperti di postmodernità
Zygmunt Bauman è tra i massimi esperti di postmodernità

Secondo il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman, “Consumo, dunque sono“, la capacità degli individui di acquistare beni materiali decreta la capacità di essere o non essere riconosciuti come individui all’interno della società. La società post-moderna coinvolge i suoi membri in quanto compratori di beni materiali e di immagine. Salute e benessere vengono così associati al fitness e alla bella immagine e Bauman suggerisce come spesso diventino sinonimi. I produttori elevano la salute a un’unità standard che i membri della società devono soddisfare e consumare. Questa immagine viene proposta dal marketing a tutti gli utenti, siano loro giovani oppure adulti. Questo stato di salute standard viene rappresentato spesso con il mantenere un fisico giovanile. Vi è un intero mercato, un vero e proprio business, legato al mercato della cosmesi e della chirurgia per poter essere sempre belli e giovani. Una vera e propria promozione e pubblicizzazione mediatica dell’adultescenza, del non dover invecchiare mai. Il benessere viene misurato dal PIL e l’unico modo per accrescere il benessere, dunque il PIL, è l’aumento dei consumi. I giovani in questo possono rappresentare un target di consumatori perfetti, in quanto caratterizzati da un ampio grado di incertezza. I giovani sono coloro che sono maggiormente influenzabili, motivo per cui adulti che perpetuano nel tempo in atteggiamenti e stili di vita adolescenziali rappresentano dei consumatori ideali che si protraggono nel tempo.

Luisa Cuccu