Una tra le maggiori riflessioni a livello sociale delle tecnologie della comunicazione e informazione (ICT) da evidenziare è sicuramente il superamento dell’aspetto spaziale come condizione essenziale per garantire continuità e intensità delle relazioni fra individui. Il superamento delle barriere spaziali e temporali può essere riletto attraverso i concetti baumaniani di globalizzazione e di villaggio globale. L’interconnessione del villaggio globale si configura come un sistema complesso di pertinenza sociale in cui ciò che avviene in un punto qualsiasi del pianeta si può ripercuotere in maniera relativamente istantanea nella vita privata di ognuno (butterfly effect).

Nuove relazioni

Bauman ha analizzato ampiamente i mutamenti nelle strutture sociali contemporanee operate dalle nuove tecnologie e dei media digitali. Per
Bauman, l’individuo della società occidentale contemporanea vive allo stesso tempo su due dimensioni, quella locale e quella globale, che non sono a volte solo parallele ma che a volte interagiscono e altre volte si confondono. L’individuo rivendica la sua dimensione personale e, allo stesso tempo, la sua contemporanea appartenenza a processi ampi e a reti di interazione differenti, in uno spazio che non è più solamente quello geografico, ma anche quello comunicativo. La società contemporanea, quella postindustriale e della post-modernità, viene definita, a ragione, società dell’informazione o società della comunicazione, ma anche società della conoscenza. L’esigenza oggi è quella di trovare un nuovo modo di conoscere, di lavorare, di partecipare alla vita collettiva, ma anche di condividere un universo di valori, idee, pensieri sotto la spinta del cambiamento che caratterizza le nuove tecnologie. Nascono così nuovi spazi multicentrici e dinamici, globali e locali insieme, quindi nuove relazioni fra individui, nuove inclusioni e nuove esclusioni, ma anche una nuova conoscenza e un nuovo sapere, diverse competenze, rinnovate esigenze etiche. Tutti questi elementi concorrono a mettere in luce la complessità della società contemporanea.

Il terzo spazio

Le ICT e il web 2.0 vanno quindi pensati come veri e propri luoghi virtuali che caratterizzano la società dell’informazione. Le tecnologie consentono alle persone di raggiungere informazioni, conoscenza e altre persone che non sarebbero in grado di trovare offline. Il web sta diventando il più grande luogo di convergenza degli esseri umani, sta diventando il “terzo spazio” dell’individuo contemporaneo, che si affianca, e a volte si sostituisce, alla casa (primo spazio) e al lavoro o la scuola (secondo spazio). Nel “terzo spazio” le persone trovano opportunità di aggregazione, scambio, relazione, elaborazione, apprendimento, educazione, di produzione personale e collettiva di significato. Le ICT permettono la costruzione delle identità culturali, siano esse individuali o di comunità; viene pertanto reso possibile ciò che la modernità prevede, ovvero la costruzione di un progetto biografico individuale. Le ICT e il web 2.0 hanno realmente segnato il passo rispetto alle società precedenti e nella significativa espansione delle possibilità di organizzare la società tramite reti (networking).

L’era del network

La nuova società, che è possibile definire come “network society”, è fatta essenzialmente di reti di reti. La network society è la struttura sociale dell’era dell’informazione, dove con il termine “struttura sociale” si intende, secondo Castells, quell’insieme di “disposizioni che organizzano gli umani in rapporti di produzione/consumo, esperienza e potere”. Nell’era
dell’informazione, tali disposizioni sono basate sulle ICT. Poiché queste tecnologie sono globali, anche la network society possiede uno spazio globale; in effetti, globalizzazione e network society sono due modi diversi di descrivere lo stesso fenomeno. Internet, oggi, è uno spazio profondamente dinamico. La dimensione spaziale della Rete non riguarda però solamente la sua struttura e la sua architettura, ma anche il tipo d’uso e l’esperienza che se ne fa. Comincia dunque ad affermarsi una visione di Internet come un insieme di luoghi virtuali: biblioteca virtuale, centro commerciale virtuale, piazza virtuale, ecc. Accanto alla dimensione spaziale, emerge la dimensione virtuale di Internet. Si parla di “realtà virtuale”, ma anche di “comunità virtuali” e di “identità virtuali”.

Tra online e offline

Si è continuato a pensare a Internet come una sorta di “altro luogo virtuale” in opposizione allo spazio fisico della “vita reale”, si è iniziato a mettere in contrapposizione online e offline. Questa terminologia, utilizzata soprattutto dagli esperti, tiene conto del fatto che ciò che avviene in Rete è “reale” da un punto di vista socioculturale, e pone l’accento sul fatto che le tecnologie, in una società della conoscenza, rappresentano nel loro complesso degli abilitatori a nuove forme di socializzazione. Gli utenti della Rete passano senza soluzione di continuità, in maniera fluida e liquida, i luoghi dell’online e quelli dell’offline, tra i quali non esiste di fatto più alcun confine riconoscibile. La dimensione temporale della comunicazione viene frammentata e dilazionata a tal punto che in Rete non sia ha esperienza della comunicazione come qualcosa che avviene soprattutto nel tempo, come accade invece, per esempio, durante una telefonata. A tal proposito, infatti, lo schema tecnologico non può essere lineare e sequenziale perché la comunicazione in Rete, soprattutto nei siti di social network, non avviene secondo uno schema uno-a-uno o uno-a-molti, ma secondo uno schema molti-a-molti.

Comunità di preferenza

La comunicazione nel web viene realizzata come una pratica che avviene nello spazio più di quanto non avvenga nel tempo. La metafora spaziale predispone il web a diventare un vero e proprio ambiente in cui, oltre che comunicare, si può soggiornare, trovare intrattenimento, svolgere commissioni, ecc. Nel web, dunque, “si sta”. E dato che il web ha una dimensione globale e collettiva, quasi mai nella Rete si sta soli. L’ambiente della rete, con il fiorire dei media sociali, si è rivelato una “nicchia ecologica” adatta alla nascita e all’evoluzione di comunità che interagiscono tra loro. La rete si afferma non solo come struttura logica e tecnologica ma soprattutto come modello di organizzazione sociale, all’interno del quale emerge il ruolo delle cosiddette comunità di preferenza. Queste sono costituite da reti di legami discriminatori stabiliti sulla base degli interessi, dei valori, delle ideologie e delle necessità dell’individuo. Le comunità di preferenza possono rispecchiare sia dei legami offline preesistenti oppure essere avviate direttamente dall’ambiente virtuale. In quest’ottica, la network society può essere intesa come il risultato a livello globale dell’affermarsi di queste nuove pratiche di socialità che hanno in larga parte un carattere locale. Oltre alle comunità di preferenza, è possibile individuare le cosiddette comunità di pratica i cui legami sono fondati sulla comune intenzione di raggiungere obiettivi condivisi o di trovare soluzioni a problemi sentiti dall’intera comunità. Sono particolarmente adeguate a favorire processi di identificazione, soprattutto perché estendono in un ambiente online gli spazi in cui è possibile esercitare il senso di appartenenza a un contesto geografico, etnico, culturale o sociale preesistente offline. Le comunità di pratica favoriscono l’apprendimento, la costruzione di sapere e lo sviluppo di un bagaglio di risorse utili ad affrontare situazioni pratiche.

Vincenzo Miracula

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