Moderno è un termine che assume una pluralità di significati a seconda del contesto disciplinare nel quale viene inserito. Etimologicamente parlando, la parola “modernità” deriva dal latino “modo” che significa “adesso”, nel senso di un’azione, un avvenimento che si svolge ora sia in ambito temporale, sia in un contesto spaziale attuale.
Un po’ di storia
Sotto il profilo storico, l’età moderna inizia con la scoperta dell’America (1492) e termina per alcuni con la Rivoluzione francese (1789) e per altri con il Congresso di Vienna (1815). Essa cede il posto all’età contemporanea che arriva sino ai giorni nostri. Nel 1620 suscita scalpore la pubblicazione della celebre “Querelle des Anciens Et des Modernes” (Disputa degli antichi e dei moderni) inserita ne “Dieci libri di pensieri diversi” di Alessandro Tassoni, nella quale ci si interroga se “possono gli uomini moderni contendere alla pari con gli uomini illustri dell’antichità, o sono intellettualmente inferiori?“.
La teoria della degenerazione
A tale proposito la teoria della degenerazione sostiene che la natura ha subìto dei radicali cambiamenti dall’antichità all’epoca attuale, perché essa non sforna più corpi tanto forti e possenti e cervelli elevati, di grande acume. Anche l’arte ha subito un declassamento o per meglio dire una battuta d’arresto. I sostenitori della modernità, di contro, rispondono che la natura è immutabile nella sua attività, e che dall’epoca antica sino ad oggi nulla ha condotto a drastici cambiamenti. Oggi è netta la supremazia dei moderni sia nella produzione artistica che in quella scientifica. Durante l’antichità, anche Francesco Bacone affermava che la vecchiaia è da anteporre alla gioventù perché in essa si acquisisce maggiore esperienza, un bagaglio superiore di conoscenza, infatti gli anziani possono fare tesoro degli errori commessi in gioventù, migliorando e vivendo meglio.
Moderno = progresso
Solo nella natura è presente il concetto di perfezione, mentre le opere umane sono imperfette e necessitano sempre di correzione. Il moderno incarna sempre il tempo attuale, di chi opera, agisce nel presente, nel qui ed ora. Il moderno corrisponde al progresso e alla scoperta in ambito scientifico, al benessere sotto il profilo etico-intellettuale. I sociologi fanno coincidere la modernità con il periodo della secolarizzazione.
Concetta Padula