Quando passeggiamo per le nostre città, si può notare come esse presentino caratteristiche simili. Che ci si trovi in una città in Spagna o in una grande città in Svezia, per le vie del centro potremmo sicuramente andare a consumare l’hamburger di una grande multinazionale o il caffè. Camminando nelle città si possono osservare grandi catene di abbigliamento e fast-food, possiamo acquistare gli stessi cibi, lo stesso capo d’abbigliamento. Trovarsi a Londra piuttosto che a Berlino non fa alcuna differenza.
David Harvey, geografo e sociologo britannico, scrive che il dominio di classe si esercita non solo sui dispositivi statali su intere popolazioni: sui loro stili di vita e la loro forza lavoro, sui modelli culturali e politici e la loro concezione del mondo. Saskia Sassen, sociologa olandese, sostiene che la più grande novità della globalizzazione siano le città globali. Occorre innanzitutto comprendere quali possano essere le caratteristiche di questa nuova tipologia di città.
Le caratteristiche delle città globali

Le città globali si caratterizzano per degli aspetti fondamentali che sono l’aspetto economico e quello politico. Dal punto di vista economico, secondo la Sassen, una città globale detiene le capacità e le risorse per operare nelle imprese e nei mercati internazionali e globali. Dal punto di vista politico, invece, uno dei nodi più problematici e caratteristici delle città globali è la lotta per lo spazio. Ritiene che questo tipo di città sia uno spazio conflittuale con connotazione principalmente locale, ma di fatto globale in quanto questi conflitti per lo spazio sono presenti in tutte le città globali del mondo. Secondo Henri Lefebvre, il capitalismo sarebbe in grado di sopravvivere solamente occupando spazio. La città globale, essendo un modello di città capitalistica a livello globale appunto, darebbe vita a una vera e propria lotta per lo spazio urbano, poiché cerca di guadagnare spazio a discapito degli abitanti delle città e in particolare rispetto alle classi meno abbienti che non possono pagare. In questo modo si generano all’interno dello spazio urbano delle disuguaglianze per la fruizione dello spazio e tra chi può permetterselo e chi non può.
La guerra per lo spazio

Città che si misurano in performance, spesso determinate dall’attrazione di capitale e di grandi multinazionali che sono responsabili della globalizzazione, della lotta e delle resistenze da parte dei cittadini. Si modifica la città, mutano la specificità delle vie del centro e talvolta la stessa identità e appartenenza degli abitanti. Zygmunt Bauman ritiene che fare sempre meglio del vicino e cercare di superare gli altri, dunque il mettere gli individui in competizione, presupponga la disuguaglianza. La competizione generata dalla contesa per lo spazio e dall’idea economica della città globale porterà verso l’aumento delle disparità. La Sassen pensa che questa difformità colpirà maggiormente la classe media, che sarà sempre più impoverita. Deterrà meno possibilità economiche per poter occupare lo spazio all’interno delle stesse città, che saranno divise in più ricchi e sempre più poveri.
Tra globale e locale

Tuttavia questo conflitto ha dato avvio a una nuova forma di politica e di partecipazione da parte degli individui. Crescono le resistenze da parte di quei cittadini esclusi, quelli delle periferie, centri sociali, attività commerciali che provano a resistere alle logiche della grande distribuzione cercando di preservare la specificità locale. La città in questo modo si ritrova a ad avere una dimensione globale e una locale, che sono in perenne lotta tra loro per lo spazio. Paradosso in tutto questo è che da parte dei cittadini spesso vengano utilizzati i social network e i moderni strumenti di comunicazione legati alle multinazionali. Queste multinazionali sono causa della lotta per il “diritto alla città” come lo avrebbe definito Lefebvre, ma la moderna tecnologia di comunicazione consente ai cittadini di organizzarsi per le manifestazioni per difendere l’identità e la specificità. Spesso per dar vita a un’economia informale che aumenta esponenzialmente nelle città.
Luisa Cuccu