A partire dalle società primitive, passando per quelle classiche fino ad arrivare alle società attuali, l’interazione umana è stata possibile grazie ad alcune caratteristiche fondamentali appartenenti ad ogni singolo membro di un gruppo. Quello che si somma, o che si pone accanto alle caratteristiche comuni in tutti i mammiferi, è la presenza di un linguaggio codificato. Attraverso il linguaggio è stato possibile dare un senso al mondo circostante e alla realtà umana, permettendo di organizzare la stessa vita sociale in termini di potere, di norme, di credenze, di religione e di economia. Tutti questi elementi, in rapporto costante, hanno mantenuto caratteristiche originarie nel corso del loro mutamento, adattandosi a correnti di pensiero e credenze provenienti da alcuni membri o dall’esterno della comunità.

Il ruolo della religione

Ritratto di Durkheim, "padre" della sociologia
Ritratto di Durkheim, “padre” della sociologia

Il ruolo della religione nell’interazione umana all’interno di una comunità è centrale e dominante rispetto agli altri elementi citati. Essa, infatti, è stata capace di confluire le credenze antiche e nuove all’interno di una rappresentazione del mondo materiale-cosmico e umano-sociale. Il versetto biblico “così in cielo come in terra” è una realtà esistente e riscontrabile in ogni società. Pioniere della sociologia, Emile Durkheim afferma nella sua opera Forme elementari della vita religiosa che il carattere sociale è chiaramente riscontrabile nelle tribù americane ed australiane, in cui l’immagine che la comunità ha del mondo ultraterreno è rappresentata nella forma e nella disposizione dell’accampamento. Allo stesso modo, la divisione in caste indiana si rifà alla concezione della divisione del mondo divino. La religione ha quindi avuto un ruolo dominante anche nella formazione delle norme e dei rapporti di potere. Il rapporto tra economia e religione è anch’esso facilmente riscontrabile nelle società complesse attuali.

Economia e religione, binomio inscindibile?

L'opera originale di Max Weber
L’opera originale di Max Weber

Max Weber considerava le correnti teologiche dei puritani e dei calvinisti, secondo i quali il benessere terreno era sintomo dell’approvazione divina, come motore e spirito del capitalismo. Un secolo prima l’economia era diventata una scienza indipendente, che distaccandosi dalla realtà della produzione, della distribuzione e del consumo, abbracciava la matematica e la logica razionalista. L’economia si scinde dal senso religioso prevalentemente cristiano dell’Europa e dell’America, ma non dai suoi leader religiosi. Diventa evidente allora la doppia morale presente nei giorni nostri: una concezione altruistica e caritativa da una parte, e una società del debito e dell’usura dall’altra.

Economia e religione nel modello islamico

Economia e religione nei tempi moderni
Economia e religione nei tempi moderni

Procedendo in questa direzione, è interessante analizzare anche il caso del modello islamico di economia e finanza, sopratutto in questa precisa epoca storica. Mentre in Occidente l’economia si secolarizza, nei paesi musulmani la religione assume un ruolo centrale nella sua gestione. Le caratteristiche centrali dell’economia islamica sono tre: l’etica derivante dal Corano, l’imposta della zakat come base della politica fiscale e il divieto di interesse. Ogni membro della comunità islamica ha il dovere di contribuire annualmente con il 2,5% della sua ricchezza netta affinché i membri più socialmente deboli abbiano pasti giornalieri e un posto dove dormire (zakat). Questa percentuale può aumentare fino al 20% in funzione del tipo di ricchezze possedute ma non tiene conto dei mezzi di produzione. L’istituzione del zakat fu introdotta per dissuadere l’accumulo di capitale e per stimolare l’investimento. Nello stesso modo il precetto del divieto di usura (riba) proibisce ai privati e alle banche di praticare tassi di interesse per i prestiti. Il divieto di interesse non è praticato però verso i paesi non musulmani. Concludendo, il precetto del “gherar” impone l’obbligo di investimenti socialmente responsabili, al fine di evitare le sempre più frequenti bolle finanziarie che esplodono ogni anno nel resto del mondo, secolarizzato e razionalizzato, a vantaggio di una finanza senza scrupoli che non è più contrastata né dalla religione né dallo Stato.

René Verneau

 

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