La pedagogia si pone quale scienza interdisciplinare che configura a guisa di “sintesi a priori” i contributi delle diverse scienze dell’educazione ed umane. Come intuibile, l’educazione è parte fondativa della disciplina, nonché il principale oggetto di studio. Essa, tuttavia, assume sempre più su di sè il compito di traghettare l’essere umano verso nuove forme di consapevolezza e sviluppo. In pratica, il dialogo interdisciplinare tra pedagogia (generale in questo caso) e sociologia dell’educazione (ma non solo) è utile per affrontare le nuove esigenze del futuro. Proviamo a dare a questo proposito qualche appunto e suggestione.

John Dewey educazione
John Dewey

Quando parliamo di Pedagogia non è possibile evitare di pensare a John Dewey, e in particolare il suo saggio “Il mio credo pedagogico” del 1897. In questo testo l’educazione non è semplicemente da considerare una preparazione per un futuro incerto, ma piuttosto un processo sociale onnipresente. In questo approccio, gli studenti – o comunque chiunque si trovi nella condizione di educando – vivono sempre una serie di esperienze che consentono loro di assimilare il patrimonio culturale della società e di svilupparsi in individui autonomi e consapevoli. Questo processo si basa sia sulle caratteristiche individuali degli studenti che sull’adattamento al contesto socio-culturale della comunità. Gli aspetti sociologici e psicologici sono strettamente connessi e un’educazione efficace tiene conto di entrambi.

Educazione come direzione

Nel testo Democracy and Education, sempre Dewey disquisisce dell’«educazione come direzione» (Education as direction). Si tratta di un’importante passaggio in cui viene messo in evidenza il Sé come punto di partenza della conoscenza verso l’altro, e il Sé di tipo autoreferenziale, fine a se stesso (in questo si riscontra lo stile del liberalismo classico, del capitalismo, delle élites). Una società costituita in base a quest’ultimo tipo di Sé è indubbiamente antisociale; Così come Dewey spiegherà nel capitolo relativo all’educazione come crescita (Education as growth), ci troviamo difronte a una società senza vera crescita umana.

Educazione come comunicazione

Le pratiche edu-comunicazionali cercano di elevare il livello comunicativo delle azioni umane, privilegiando la comunicazione dialogica, l’etica della responsabilità sociale per i produttori culturali, l’ascolto attivo e creativo, e una politica che promuova l’utilizzo dei mezzi di informazione secondo gli interessi dei soggetti coinvolti nel processo comunicativo. Questo approccio integra aspetti tradizionali dell’educazione e della comunicazione, superando le limitazioni di visioni funzionaliste dei rapporti sociali.

Dal punto di vista operativo ciò si traduce in una difficoltosa relazione tra comunicazione, tecnologie dell’informazione ed educazione poiché vengono in essere continue sfide culturali ed economiche. L’ “information literacy” e la “media literacy” giocano un ruolo chiave, facilitando l’accesso e la comprensione dei mezzi d’informazione. Tuttavia, la sfida culturale per la contemporaneità sorge dal fatto che bambini e giovani vivono in un ambiente mediatico che non sempre riflette i valori educativi formali. Anche le “vie informali” forniscono conoscenza, e bisogna dunque accettarle e integrarle nel processo di lifelong learning.

L’ambiente sociale come educatore

Un aspetto da non sottovalutare è il valore educativo dell’ambiente in cui viviamo. L’ambiente è considerato il “terzo educatore”, e svolge un ruolo cruciale nella qualità dell’apprendimento. Gli spazi fisici, l’illuminazione, gli arredi e i materiali didattici contribuiscono a creare un ambiente che influisce sulle esperienze degli studenti. Gli educatori, per contribuire al miglioramento generale di ogni condizione utile al processo di apprendimento, possono plasmare spazi accoglienti e funzionali. Le scuole dell’infanzia, ad esempio, cercano di essere luoghi di incontro, interazione e reciprocità per migliorare la relazione tra i bambini e l’ambiente scolastico, offrendo angoli ricchi e materiali stimolanti.

Riferimenti

Print Friendly, PDF & Email