L’essere umano è un animale sociale, quindi per lui è fondamentale avere delle iterazioni sociali con gli altri attori per avere una sana attuazione del self all’interno del sistema sociale (Elias, 1987). Per questo motivo, dal punto di vista delle scienze sociali, lo studio delle iterazioni umane è materia di ricerca essenziale, soprattutto per quanto riguarda la materia riguardante l’organizzazione del self all’interno della società basata sulla conoscenza (Leydesdorff, 2001) e dell’uso copioso di Internet e delle tecnologie collegato ad esso (Zhao, 2006). Tuttavia, sapendo che l’iterazione sociale è composta da ruoli, l’attore sa che una eventuale violazione delle regole implicite o esplicite regolanti il contesto dell’iterazione lo porterà ad una squalifica e all’attribuzione del copione di schadenfreude.

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Norbert Elias

La definizione di schadenfreude

“Schadenfreude”, parola tedesca composta dall’unione dei termini “schaden” (malessere) e “freude” (gioia), è un termine che indica il piacere che si ricava dalle sfortune altrui (van Dijk, Ouwerkerk, 2014). Gli attori, all’interno delle iterazioni sociali, hanno a che fare con l’espressione e la repressione di emozioni a seconda dei paradigmi culturali e formali, fatto che causa accumulo di tensione fisiologica e psicologica (Wouters, 2007). Dunque, quando avviene l’iterazione, quando uno degli attori devia dalla regolazione sociale, gli altri potranno rilasciare la tensione sul soggetto violante (Kuipers, 2014). Lo schadenfreude può essere attuato sia da attori singoli che da gruppi di attori  (Ouwerkerk et al, 2018).

La reazione alla attribuzione di schadenfreude

In conclusione il soggetto, a seconda della formalità del contesto, può reagire con due modalità: accettare di essere il soggetto deviante, riconoscendo la sua inferiorità per questo motivo vedendo il suo ruolo sociale e il suo valore sociale danneggiato (Gilmore, 2013), oppure di riconoscere la sua devianza e di accettare il suo aver ribaltato le regole del frame attraverso l’umorismo (Bateson, 2006).

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Giovanni Carlo Bruni

Bibliografia

  • Elias, N. (1987). On human beings and their emotions: a process-sociological essay. Theory, culture & society, 4(2-3), 339-361.;
  • Leydesdorff, L. (2001). A sociological theory of communication: The self-organization of the knowledge-based society. Universal-Publishers.;
  • Zhao, S. (2006). The Internet and the transformation of the reality of everyday life: Toward a new analytic stance in sociology. Sociological Inquiry76(4), 458-474.;
  • van Dijk, W. W., & Ouwerkerk, J. W. (Eds.). (2014). Schadenfreude: Understanding pleasure at the misfortune of others. Cambridge University Press.;
  • Wouters, C. (2007). Informalization: Manners and emotions since 1890. Sage.;
  • Kuipers, G. (2014). Schadenfreude and social life: a comparative perspective on the expression and regulation of mirth at the expense of others. Schadenfreude. Understanding Pleasure at the Misfortune of Others. Cambridge University Press: Cambridge, 259-294.;
  • Ouwerkerk, J. W., Van Dijk, W. W., Vonkeman, C. C., & Spears, R. (2018). When we enjoy bad news about other groups: A social identity approach to out-group schadenfreude. Group Processes & Intergroup; Relations21(1), 214-232.;
  • Gilmore, K. (2013). The Impact of Schadenfreude as an Emotional Frame in Crisis Communications on Perception of Corporate Reputation.;
  • Bateson, G., L’Umorismo nella Comunicazione Umana, Raffaello Cortina Editore (2006).
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