Si è svolto in questi giorni a Narni il Festival della Sociologia 2023, giunto alla sua ottava edizione. Occasione di scambio e incontro su temi relativi agli studi sociologici, per quest’anno è stato scelto un argomento chiave tra i più stimolanti, quello sulla Maschera, il Volto e la Costruzione dell’Altro. Tema fortemente voluto dalla Prof. Ssa Maria Caterina Federici, fondatrice e organizzatrice del Festival, recentemente scomparsa. La manifestazione si è aperta con un commovente ricordo a Lei dedicato. Di seguito alcuni appunti sulla partecipazione al festival di chi scrive.

Individui sociali e società sostenibile

Il primo dibattito, “Individui sociali e società sostenibile”, ha sùbito coinvolto la platea. Attraverso il coordinamento del Dott. Paolo De Nardis, prima il Dott Enrico Giovannini, Ministro del governo Draghi, poi la Dott. Ssa Sonia Stefanizzi, Professoressa ordinaria di Sociologia hanno discusso davanti una attenta platea del concetto di soglia di sofferenza planetaria in ambito economico, sanitario e sociale. Perché se è vero che tutto è connesso, è importante sottolineare come anche gli shock continui cui siamo sottoposti (Il Covid, i disastri ambientali) vadano affrontati in modo organico e interconnesso. Non si può vivere in una continua fase di ansia, perché generatrice di instabilità e violenza. E nemmeno replicare un modello di retrotopia (Bauman insegna) per evadere. Allora meglio ripensare un sistema che diventi prima di tutto realmente sostenibile a livello sociale.

La necessità sociale sembra in apparenza meno strategica, può sembrare quasi un concetto sfuggente, anche in termini di misurazione. Invece valori come la soglia di disoccupazione, l’esclusione sociale sono fondativi per definire la società sostenibile e sviluppare una prospettiva multidimensionale per misurare il benessere eco sostenibile. Tutto ciò si inquadra anche all’interno del dibattito verso il superamento del PIL. Entrambi hanno sottolineato come la sicurezza personale costituisca elemento fondativo del benessere sociale, strettamente connesso con istruzione, stato di salute, qualità della vita e come una partecipazione attiva e inclusiva della popolazione inneschi un circolo virtuoso. Il cittadino che si sente protetto sarà il primo motore del reale benessere personale e sociale.

Apparenza e realtà del traffico di esseri umani

Nel pomeriggio presso la Casa del Popolo si è poi affrontato il panel Apparenza e realtà del traffico di esseri umani. La domanda principale che ci si è posti durante l’intervento è stata “perché il mercato della tratta continua ad espandersi?”. La risposta è stata semplicemente disarmante: “non è mai declinata la domanda”. In special modo per alimentare lo sfruttamento della prostituzione, la schiavitù e in misura minore ma non meno importante per il prelievo degli organi. La tratta di esseri umani, come una multinazionale del profitto si è globalizzata, non ci sono nazioni esenti da questo crimine contro la persona. Durante gli interventi sono stati illustrati i numeri della tratta, gli accordi, le cooperazioni internazionali e le iniziative nazionali per contrastare questo traffico, che impoverisce l’umanità intera.

Al Festival della sociologia 2023 la manipolazione mediatica

Nello stesso momento presso la sala Digipass è stato sviscerato con perizia il tema Informazione, disinformazione e manipolazione mediatica. I relatori Felice Ferlizzi, Giovanni Villarosa e Maurizio Carboni hanno affascinato la sala descrivendo alcuni processi legati alla manipolazione dei dati e sottolineato l’importanza della cura delle fonti e dell’attendibilità di una notizia. E’ possibile selezionare informazioni dettagliate e efficaci solo curando la catena della notizia nel suo insieme.

Invece a San Domenico si è parlato del concetto di riappropriazione dell’identità nell’ambito del regime carcerario, grazie all’intervento, tra gli altri, di Pietro Buffa, Direttore del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria in Lombardia. Coadiuvato dalla Dott.ssa Annamaria Rufino, il panel “Tu non sei quello che vedi nello specchio, tu sei quello che splende negli occhi degli altri” ha sviluppato il tema della cooperazione e del recupero della visione di sé anche attraverso l’occhio dell’altro, per alimentare un circolo virtuoso che superi il concetto punitivo di pena fine a sé stessa.

Festival della sociologia 2023: l’umano, tra fragilità e autonomia

Questa dicotomia nella seconda giornata del Festival della Sociologia 2023, nell’aula San Domenico, viene portata dall’Emerita Dott.ssa Ana Maria Marcos Del Cano, UNED Madrid. Viviamo in una società veloce, ad alto rischio, in un mondo vertiginoso molte volte provvisorio quando guardiamo al futuro. La sola tecnologia prende un ruolo quasi protagonista. Ed è proprio li che il vero essere dell’uomo si mostra per ciò è. Vulnerabile e fragile. Ricordando l’etimologia della parola vulnerabilità, dal latino vulnerabilis: suscettibile alle ferite, sembrerebbe che non ci è concesso essere vulnerabili. La Dott.ssa considera due dimensioni sul quale cominciare a lavorare: Incertezza e dipendenza emotiva. Come liberarsi da queste catene pesanti ed invisibili? Dunque esiste una soluzione?

Forse nella presa di coscienza che le due dimensione coesistono e che bisogna semplicemente imparare ad accettare la complessità della società. Ricordando ancora Paul Ricœur, oscilliamo tra autonomia e vulnerabilità. Dinamiche complesse che vedono ancora noi essere umani a dover analizzare i contesti circostanti come la globalizzazione.

La Globalizzazione e la sua ombra: Italia ed Europa di fronte alla crisi strutturale del mondo globale

Nell’aula San Domenico, la Dott.ssa Giorgia Mavica parla delle società complesse e della globalizzazione che hanno dato spazio ad un clima di tensione, polarizzazione e radicalizzazione poiché ci si trova ad oggi, ad essere connessi con un click ovunque nel mondo, ma ciò nonostante abbiamo un effetto opposto, chiusura e polarizzazione di idee, minacce terroristiche e guerre nel mondo. La sociologia sottolinea l’importanza dell’educazione e della sensibilizzazione alla tematica della globalizzazione.

Genere donne e corruzione, esiste un genere più o meno colpito dalla corruzione?

Spiegato e commentato il progetto portato avanti dalla Dott.ssa Valentina Lo storto, Valentina M. Donini, Giuseppina Pacilli e Dott.re Nareo Zamaro, nell’ Aula Arancio Oriana Fallaci. Coloro che denunciano condotte non etiche vengono esclusi e distanziati dall’ ambiente lavorativo. Le seguenti domande sono state poste anche al pubblico:

  • Ma chi ad oggi denuncia azioni non etiche?
  • Esiste una correlazione nel chi denuncia e la dimensione di genere?
  • La donna dove si colloca?

É stata condotta una ricerca definita empirica multi metodo e multi fase su un campione di 6000 persone e divisa in 3 fasi temporali di somministrazione di questionari e corsi formativi. Poco prima di accedere al corso, alla fine di esso e dopo circa 6 mesi. Sembrerebbe che siano sempre più gli uomini versus le donne a denunciare comportamenti non etici e di corruzione. Le donne nella fase di denuncia si sentirebbero ulteriori vittime ed elemento debole. Ma Ciò nonostante un sospiro di sollievo rileva che le donne in posizioni di gestione siano efficienti nella denuncia di azioni anti-corruzione in un ambiente di promozione di atteggiamenti anti corruzione.

La chiusura del festival della sociologia 2023

Nell’ aula Digipass una tematica affrontata tra tecnica e teoria della vita vede il Dott.re Emerito dell’ Università dell Aquila Francesco Sidoti insieme al Dott.re Ali Ait Abdelmalek, Dott.re Nadan Petrovic, Dott.re Pierluigi Granata e Dott.re Michaëlene-Gabryel Nasser-Philippe affrontare Le maschere della politiche: Integrazioni, territori e governance.

Si parla di nuovo fascismo, ossia etichettare l’altro e il tema dell’immigrazione. Qui il Dott.re Abdelmalek sottolinea l’importanza del lavoro dei sociologi sull’umano. La sociologia appartiene al popolo, è il popolo. Non da direttive precise alla classe politica. Ricorda la cultura cinese con il concetto di Ying and Yang e poi ancora Edgar Morin ed il suo Pensiero Complesso. Dove c’è semplicità giace l’errore. Per gli studiosi un attenta analisi sulla costruzione dell’identità umana deve contemplare:

  • l’apprendimento, la cultura che vanno in tensione che possono creare paura della conoscenza
  • Connessioni con la storia dei popoli e la natura circostante
  • Struttura identitaria a più facciate
  • Identità sessuale, generazionale e professionale ognuna di fondamentale importanza

Si sottolinea quindi un incessante senso dell’ essere (anche pestalozzianamente inteso). Abbiamo bisogno di essere e di essere accettati. Il Dott.re Pierluigi Granata ha parlato di come gestire da un punto di vista legislativo e giudiziario le politiche dell’immigrazione in Italia le quali da un lato porterebbero un aiuto importante in quelle zone ormai dimenticate da noi Italiani, ma allo stesso tempo una politica di governance inclusiva sembrerebbe non essere efficiente. Qui L’intervento del Dott.re Nadan Petrovic ripercorrendo tappe storiche con la Dichiarazione Universale per i Diritti Umani.

In conclusione si è cercato di trovare un punto di bilancio tra l’essere di ogni individuo ed una governance inclusiva ed omogenea. Giornate ricche ed intense per questo festival della sociologia 2023, che hanno visto la partecipazione attiva del pubblico su diversi fronti e che possano portare, in futuro, a un allargamento del dibattito sociologico.

Francesca Anzalone e Sabina Dal Zovo
Studentesse Universitas Mercatorum – Sociologia dell’ Innovazione

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