I sogni si possono comprendere solo considerandoli come appagamento di desideri. Sembra tuttavia contraddittorio che sogni spiacevoli o angosciosi possano essere interpretati come soddisfazioni di desideri. Possiamo mai voler sognare di cadere o affogare? Di essere inseguiti o che un nostro caro muoia? La teoria di Freud non si basa sulla valutazione del contenuto manifesto nel sogno, ma si riferisce ai pensieri che si rivelano attraverso il lavoro di interpretazione, come celati dietro al sogno. Se si va interpretare il contenuto manifesto e oggettivo del sogno insieme a quello latente, espresso dal nostro inconscio, tutto ciò diventa più chiaro.
Deformazione del sogno
Tutto si spiega con il fenomeno della deformazione nel sogno, fenomeno che si verifica quando la nostra mente maschera il desiderio espresso nel sogno perché non accettabile per una certa “parte” di noi, che lo censura. Possiamo presumere che, nel singolo individuo, i sogni ricevano forma dall’azione di due forze psichiche (correnti, sistemi), una delle quali costruisce il desiderio espresso nel sogno, mentre l’altra esercita una censura su di esso, provocando di conseguenza una deformazione nella sua espressione. Se teniamo presente che i pensieri latenti del sogno non sono coscienti prima dell’analisi, mentre il contenuto manifesto viene ricordato coscientemente, allora sembra plausibile supporre che il privilegio del secondo agente sia di permettere ai pensieri di divenire coscienti. Quindi entrambi devono essere analizzati, come faceva Freud nelle sue sedute.
Interpretazione dei sogni
Il libro “L’interpretazione dei sogni” di Freud si divide in 7 capitoli. Nel primo, suddiviso a sua volta in altri capitoletti, sintetizza le posizioni sul sogno che la scienza e gli studiosi in materia avevano prodotto. Troviamo, infatti, molte citazioni di frasi e pensieri di altri filosofi-psicanalisti dell’Ottocento che Freud esamina e arricchisce con la propria tesi e la propria visione nell’analizzare i sogni. Possiamo notare che cita sia autori con idee simili alle sue sia con idee opposte. Negli altri 6 capitoli espone il suo metodo, partendo dal problema dell’interpretazione del sogno, passando per la deformazione di questo, per il materiale e il lavoro onirico e concludendo, nel capitolo 7 con la psicologia dei processi relativi al sogno.
La dottrina di Freud
Per Freud il sognatore deve saper esporre il proprio sogno con un susseguirsi di idee libere, senza essere schematizzate. Questa libertà viene inoltre accentuata quando al sognatore non viene dato nessun punto di partenza, ma è lui che utilizza la propria rappresentazione mentale in maniera libera e del tutto spontanea. Così introduce la soggettività del sogno, considerandolo cioè come un fenomeno psichico, un prodotto, un’espressione della nostra psiche senza tener tanto conto del sognatore. Inoltre introduce il concetto di inconscio, un sapere di cui la coscienza non sa nulla. Per appropriarsi del sapere che non si sa, il filosofo ci invita a riflettere su come siamo giunti a quel sogno e ci invita inoltre a “scomporlo nei suoi elementi” così da poter “esaminare ogni elemento separatamente“. Dagli esempi presenti vediamo che per Freud interpretare il sogno in modo psicoanalitico significa, oltre che scomporre gli elementi, associargli ognuno a tutto ciò che viene in mente: i vari elementi che costituiscono il sogno nascondono, infatti, un significato che deve essere svelato.
Perché il desiderio è sempre sottoposto a censura?
Per rispondere a questa domanda, Freud si affida a due fonti:
1. le impressioni degli ultimi giorni, che rientrano nella premessa del sogno;
2. le primissime impressioni infantili, che rientrano nella fonte primaria del sogno.
Cerca di capire il passaggio dal sistema inconscio alla coscienza, perché l’uomo tende a censurare determinati aspetti. Questo passaggio implica a Freud l’articolazione di tre punti di vista (alla base della dottrina metapsicologica): topico, dinamico ed economico. La rappresentazione topica si impone per il fatto stesso che tendiamo a rappresentare l’apparato psichico come costituito da sistemi diversi tra i quali passano i contenuti rappresentativi. Essi sono “dinamicamente” attivi, in quanto esercitano una pressione permanente volta ad ottenere l’accesso alla coscienza, ma incontrano forze contrarie (di “rimozione”) che glielo vietano. La rappresentazione topica da sola risulterebbe statica, per questo si articola con una visione dinamica ed economica. Il punto di vista dinamico considera la psiche dalla prospettiva delle varie forze che in essa si esprimono e dei conflitti esistenti tra loro: quindi le diverse “pulsioni” e le “difese” operanti contro di esse. Infine, il punto di vista economico concerne l’intensità, la quantità delle forze psichiche in gioco. È in base a questo punto di vista che Freud ha tracciato la linea di demarcazione tra normalità e patologia in campo mentale: il criterio decisivo non è la qualità dei processi implicati – il tipo di forze psichiche – ma appunto la quantità relativa delle diverse forze, tra le quali non sussiste differenza qualitativa.
L’inconscio
L’inconscio viene così a coincidere con il “rimosso”, cioè con tutti quei contenuti psichici (fantasie, pensieri, ricordi) legati alle pulsioni vissute come spiacevoli. Secondo Freud l’apparato psichico si divide in:
– Es: completamente inconscio, è il serbatoio di tutte le pulsioni (sessuali, aggressive, autoconservative) nella loro espressione psichica; tali contenuti pulsionali sono in parte ereditari o innati, in parte rimossi e acquisiti.
– Io: è il mediatore tra le rivendicazioni dell’Es e del Super-io e le esigenze della realtà esterna: deve mediare i conflitti non soltanto tra Es e realtà, ma anche quelli tra Es e Super-io.
– Super-io: in buona parte inconscio, svolge un ruolo assimilabile a quello di un giudice o di un censore nei confronti dell’Io, e le funzioni attribuitegli sono la coscienza morale, l’autosservazione, la formazione di ideali.
Barbara Petrano
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La sociologia mi ha insegnato a pensare, la scrittura mi aiuta ad esprimere le mie idee. Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione e sono appassionata di digital marketing.