Un “GdR” o un “RPG” (dall’inglese “Role-Playing Game“, “gioco di ruolo”) è un gioco dove si assume il ruolo di uno o più personaggi e, tramite la conversazione, si crea uno spazio immaginario per le proprie azioni. L’ambientazione può ispirarsi ad un romanzo, ad una serie televisiva di successo, ad una fonte storica o attingere direttamente dalla fantasia dell’autore. Un particolare giocatore, detto “narratore” (dall’inglese “dungeon master” o “game master”) prepara il canovaccio della storia e conduce la seduta di gioco: al master è quindi demandato il compito di determinare l’efficacia delle azioni proposte dai giocatori, in coerenza con le linee guida. Ogni personaggio ha molteplici caratteristiche (forza, destrezza, ingegno, carisma, ecc.), solitamente descritte tramite specifici valori numerici.

I diversi giochi di ruolo

Esistono quattro tipologie di giochi di ruolo.

1) Giochi di ruolo da tavolo, attorno al quale si riunisce un gruppo di persone avvalendosi di supporti quali carta, matite, dadi ed eventualmente miniature.

2) Giochi di ruolo dal vivo (o “GRV” o “LARP”, dall’inglese “Live Action Role-Playing“), che impegnano i partecipanti in sessioni live durante le quali vengono utilizzati costumi, repliche di armi e coreografie marziali.

3) Giochi di ruolo online, dove i giocatori utilizzano chat e/o email per costruire la propria storia.

4) Videogiochi di ruolo (o “CRPG”, dall’inglese “Computer Role-Playing Game“), in cui ambientazioni e trama rispecchiano format stabiliti dalla casa di produzione.

Con il passare del tempo i personaggi mutano, in genere migliorando le proprie abilità: questa evoluzione è tipicamente misurata in punti esperienza, accumulabili in modalità differenti: in alcuni casi sono assegnati dal master, il quale decide di premiare un giocatore per la fedeltà dimostrata all’ambientazione e al proprio personaggio durante una specifica sessione; in altri casi si accumulano semplicemente giocando. Il master gestisce i personaggi secondari di complemento, gli antagonisti e le creature fantastiche, tutti classificati sotto il nome di “personaggi non giocanti” (PNG), nonché delle forze naturali e sovrannaturali tipiche di quel contesto virtuale. Il gioco è spesso episodico e incentrato su un incarico da svolgere. L’esatto tono, struttura, cadenza narrativa e termine (se c’è) della trama variano da gioco a gioco, a seconda delle esigenze e delle preferenze dei singoli. È severamente vietato mescolare elementi appresi dalla realtà con altri della vita virtuale.

Personaggi giocanti e non giocanti

Nella vita reale, chi sono i nostri PG e i nostri PNG? L’attore sociale (PG X) si relaziona affettivamente con un ristretto numero di persone (PG) che ritiene indispensabili per il proprio futuro e che molto probabilmente hanno contribuito al proprio passato in maniera rilevante; l’attore sociale (PG X) si relaziona anche con un numero illimitato di persone (PNG) sulla base di “precisi compiti da svolgere”. Le relazioni in questione, quindi, a meno che non determinino vincoli di natura affettiva, sono destinate ad interrompersi nel tempo come qualsiasi altra forma di attività strumentale. Al primo gruppo appartengono i membri della famiglia naturale ed acquisita, amici stretti e mentori; al secondo, il proprio datore di lavoro, il postino, il meccanico, ecc. Pur essendoci una sostanziale differenza tra le due categorie (PG = personaggio giocante, PNG = personaggio non giocante), non sempre il confine di demarcazione è chiaro e lineare: anche i PNG, soprattutto i più importanti, prendono decisioni ed esprimono il proprio parere, trovando la loro controparte reale nel master.

L’anello di congiunzione tra i due sottoinsiemi è quindi il circuito di aspettative che viene a crearsi e che, esattamente come succede nella vita reale, perdurano nel tempo e modificano l’atteggiamento di risposta del personaggio e dell’attore sociale. Tali aspettative, nel caso dei giochi di ruolo, coinvolgono più o meno nella stessa misura burattinaio e burattino. Quando si parla di “affettività“, si descrive relazioni basate su sentimenti molto profondi, ed è chiaro anche che nessuno dei due insiemi sia un compartimento stagno: esattamente come un PG può tessere relazioni fondamentali con un PNG, così nella vita può accadere qualcosa di improvviso quanto determinante da costringerci a rivalutare in positivo una persona.

Due realtà a confronto

La stessa idea di record, esattamente come viene concepita nel mondo dello sport, consente una sorta di miracolo spazio-temporale; permette cioè ai giocatori non solo di competere con i propri compagni di avventura, bensì anche con giocatori che hanno partecipato in passato alla trama complessiva del gioco o che in futuro potranno tentare di battere quella misura. Il record consente addirittura di competere con sé stessi, cercando ossessivamente di migliorare la propria performance in una trama psicologicamente intricata di narcisismo e soddisfazione differita. È probabilmente questa una delle ragioni fondamentali per cui i giochi di ruolo hanno attirato negli anni un numero sempre maggiore di utenti: con uno sforzo sostanzialmente modesto, relativo soprattutto alle ore di gioco, permette risultati ottimali sull’identità di un personaggio certamente non reale ma creato a proprio piacimento; qualsiasi errore commesso, con altrettanta immediatezza, può essere facilmente riscattato.

Giulia Marra

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