Inizia l’estate e la voglia di rilassarsi dopo tanto stress è alta. Anche se questo è un anno particolare per via della pandemia da Covid19 non si vuol rinunciare alla tintarella. Molti hanno l’abitudine di portarsi in vacanza un libro da leggere, comprato in inverno e messo lì in libreria, in attesa del momento propizio per iniziarlo. Alle volte si arriva impreparati a questo momento, ragion per cui chi vi scrive consiglia una lista di testi da prendere in considerazione. Fra testi di sociologia, testi di interesse sociologico e storie scritte da sociologi il catalogo è sicuramente ampio.
Fondamentali e nuove prospettive

Le vacanze possono essere una bella occasione per riprendere (o ripassare) i fondamentali. Il primo testo consigliato è di Zygmunt Bauman, pensare sociologicamente. In questo lavoro, l’autore intende proporre un manuale di sociologia in cui viene sottolineato il carattere specifico della disciplina, ossia il suo essere un “modo di pensare”. Bauman cerca di spiegare in modo chiaro come la sociologia non si contraddistingue dalle altre discipline per l’oggetto, quanto per il modo di affrontarlo.

Il secondo testo, egualmente fondamentale ma più tecnico, è Logica, metodo e linguaggio nelle scienze sociali di Giovanni Sartori. Secondo l’autore, nessun avanzamento scientifico può avvenire se mancano solide basi concettuali e metodologiche. Nessun risultato significativo si produce senza aver chiarito rigorosamente che cosa si sta studiando e misurando. Per non lasciarsi fuorviare da tecniche di ricerca sempre più sofisticate, lo scienziato sociale per Sartori deve essere anzitutto un “pensatore consapevole”. Deve cioè essere capace di riflettere con lucida disciplina sul proprio oggetto di interesse.

Un libro recente e che propone interessanti spunti di ricerca sulla sociologia della comunicazione è Ecologia dei media di Fausto Colombo. L’autore ci propone un “manifesto per una comunicazione gentile”, un invito ad abbassare i toni tornando al garbo della conversazione faccia a faccia e al rispetto degli interlocutori. Si richiama la gens cui tutti apparteniamo, la specie umana, che sola fra tutte attraverso la comunicazione può pensare se stessa oltre il presente, in continuità con le generazioni passate e con lo sguardo aperto sulle future.
Narrativa Sociologica

L’elenco dei libri che destano interesse sociologico sarebbe infinito. Tuttavia chi vi scrive ha un debole per il filone distopico-ucronico e le storie che riguardano contesti fantastici o semplicemente diversi dal nostro. Ragion per cui vien facile (?) una certa selezione. George Orwell è tra gli autori più famosi del genere. Fondamentale quindi, l’acquisto e la lettura di una coppia: 1984 e la fattoria degli animali. Tra allegorie politiche e prospettive di studio sui media di massa e la folla, si propongono narrazioni che (ri)mettono in discussione il concetto di controllo e l’influenza sociale nei gruppi.

Alcuni autori orientali ci accompagnano in percorsi narrativi molto interessanti. Casi esemplari a cavallo tra eros e innocenza, storie utili per una “sociologia della relazione”. In Musica di Yukio Mishima si parla del primo caso. In un giorno d’autunno alla porta del dottor Kazunori, uno psicoanalista, si presenta un’affascinante ragazza che lo informa di non riuscire a sentire la musica. Da qui si sviluppa una vicenda complessa in cui i tentativi di risalire alla causa del problema (la musica è la metafora dell’orgasmo) vengono descritti con una suspence da romanzo giallo.

Il secondo testo è High & Dry, primo amore di Banana Yoshimoto. La protagonista Yuko, una ragazzina di 14 anni molto empatica, è in grado di vedere cose che gli altri non scorgono. Yuko sta imparando ad assegnare un colore a ogni stato d’animo e a ogni emozione. A insegnarglielo è Kyu, il suo maestro di disegno, che ha il doppio dei suoi anni. Quando dal fusto di una pianta fuoriescono degli strani omini verdi, loro sono gli unici a vederli. Si crea così un legame, una prima forma tenera e innocente di amore.
Sociologi scrittori

Una categoria interessante è quella composta da professori, studiosi di sociologia che hanno la passione per la scrittura. Racconti per riflettere e racconti per svagarsi. Protagonisti di storie brevi e per noi compagnie inusuali ma al contempo piacevoli. Il primo testo consigliato è di Gianfranco Pecchinenda, come se niente fosse. I protagonisti di questi racconti sono accomunati da una visione ingenua del mondo, percepita attraverso uno sguardo la cui peculiarità è di restare costantemente in bilico, a cavallo della sempre precaria frontiera che separa la realtà quotidiana da quella della letteratura. Si tratta di una zona grigia, quella in cui sono immersi questi personaggi, in cui a tratti si rendono improvvisamente manifeste le profonde e a volte dolorose questioni esistenziali che il senso comune tende prudentemente a celare sotto la superficiale patina delle convenzioni e delle consuetudini.

Altro testo interessante è di Sergio Brancato, Città del sole e della luna, sei noir napoletani. Come dal titolo, si tratta di un testo il cui fil rouge si concretizza in una Napoli oscura, notturna, lunare. Sei investigazioni dentro e oltre l’idea del delitto, sei alibi per visitare un luogo della mente in cui la vittima si confonde col carnefice e il crimine con l’innocenza o la colpa.
Francesco D’Ambrosio

Hr specialist, orientatore e giornalista pubblicista laureato in Sociologia con lode. Redattore capo di Sociologicamente.it.
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