Per spiegare la Blockchain occorre fare riferimento ad alcuni concetti che normalmente non presentano molti punti in comune tra loro: il concetto di fiducia prima di tutto e di community, e poi la crittografia, la trasparenza, la condivisione e la “competizione” nel raggiungimento di un risultato. A questi concetti si devono aggiungere l’immutabilità nel tempo dei dati e delle informazioni e la decentralizzazione. Tutti questi temi e caratteristiche assieme consentono di dare vita a una innovazione potente e complessa, ma anche democratica e potenzialmente solidale.
Una nuova forma di democrazia
Per alcuni la Blockchain è la nuova generazione di Internet, o meglio ancora è la nuova Internet. Si ritiene addirittura che possa rappresentare una sorta di Internet delle transazioni. E per queste ragioni alcuni ritengono che la Blockchain possa assumere anche un valore quasi “politico”, come piattaforma che consente lo sviluppo e la concretizzazione di una nuova forma di democrazia, realmente decentralizzata e realmente in grado di garantire a tutti la possibilità di verificare, di “controllare”, di disporre di una totale trasparenza, di dare vita ad archivi immutabili e condivisi e per questo inalterabili, immodificabili e dunque immuni da corruzione. Per un certo periodo la Blockchain è stata confusa, o meglio identificata, con la Bitcoin, ovvero con una declinazione della Blockchain e in particolare con quella che sta alla base della criptomoneta Bitcoin. Forse per quest’ultima ragione la Blockchain appare spesso associata a un concetto di payment. In realtà, come vedremo, la Blockchain ha un grande valore sia nella straordinaria esperienza Bitcoin, sia come piattaforma per la gestione di transazioni e scambi di informazioni e dati anche in settori completamente diversi e lontani dal finance e dal payment.
La Blockchain come possibile accesso a tutti
La Blockchain è un database decentralizzato che archivia transazioni su una rete di tipo peer-to-peer. È un registro pubblico per la gestione di dati correlati alle transazioni presenti nei blocchi e gestite tramite crittografia dai partecipanti alla rete che verificano, approvano e successivamente registrano tutti i blocchi con tutti i dati di ciascuna transazione su tutti i nodi. La stessa “informazione” è dunque presente su tutti i nodi e pertanto diventa immodificabile se non attraverso un’operazione che richiede l’approvazione della maggioranza dei nodi della rete e che in ogni caso non modificherà la storia di quella stessa informazione. La Blockchain non è una applicazione, non è un sistema, non è una tecnologia. La Blockchain è un nuovo paradigma per la gestione delle informazioni che permette di garantire la reale immutabilità dei dati perché in grado di garantire e certificare la storia completa di tutti i dati e di tutte le operazioni collegate a ciascuna transazione.
Guadagno universale
Estrapolata dal suo contesto, può essere utilizzata in tutti gli ambiti in cui è necessaria una relazione tra più persone o gruppi. Può garantire il corretto scambio di titoli e azioni, può sostituire un atto notarile e può garantire la bontà delle votazioni, ridisegnando il concetto di seggio elettorale, proprio perché ogni transazione viene sorvegliata da una rete di nodi che ne garantiscono la correttezza e ne possono mantenere l’anonimato. Perché funziona? La risposta è la più banale possibile: perché tutti coloro che vi partecipano guadagnano. E comprometterne l’attendibilità significherebbe mettere in discussione la sicurezza del protocollo e quindi del Bitcoin, peraltro già minata dai fallimenti delle piattaforme di scambio.
Fonte: Recovery Data
Gianni Broggi