La terza parte della mia ricerca sociale ha come oggetto lo studio della famiglia e della relazione genitori/figli da un punto di vista psicologico. In questo articolo è riportata l’intervista fatta alla psicologa ed educatrice Francesca Chiera che è stata molto professionale e concisa nel rispondere alle domande che le ho fatto e che di seguito riporto integralmente.
In psicologia, come viene definito il concetto di famiglia?
“In psicologia con il termine famiglia si intende il primo ambiente in cui il singolo individuo è inserito. È il primo luogo in cui l’individuo entra in contatto con la realtà sociale, e dunque quello che può maggiormente influire, soprattutto nelle prime fasi della vita (infanzia e fanciullezza), ma anche successivamente, attraverso la formazione della personalità, la costruzione dei propri attaccamenti e l’acquisizione dei ruoli sociali“.
Alla luce dei mutamenti sociali, come definiresti oggi la famiglia?
“Nonostante la crisi di valori della società attuale, la famiglia costituisce ancora la cellula base, il nucleo vitale della società“.
Come definisce la psicologia il rapporto tra genitori e figli?
“Il rapporto tra genitori e figli è un tassello fondamentale per la crescita psicologica di un individuo. Tale influenza dipende dal fatto che è attraverso questa relazione che si scoprono elementi fondamentali della vita, che diventeranno un punto di riferimento per il futuro. In psicologia ci sono svariate teorie che descrivono l’importanza dei genitori in ambito relazionale, cognitivo ed emotivo. La teoria dell’attaccamento di John Bowlby è una delle mie teorie preferite in quanto ha descritto in modo semplice la relazione: la capacità di trasferire sicurezza nel bambino, costruire un attaccamento sicuro, sarà la base per il futuro adulto di fidarsi del mondo“.
I bambini e gli adolescenti hanno ben saldo il concetto di famiglia?
“Come ha teorizzato Bowlby, legame e protezione sono le caratteristiche più importanti della funzione di attaccamento. Ogni mammifero, per predisposizione biologica, tende, fin dai primi mesi, a stabilire dei legami rassicuranti con chi si prende cura di lui e a ricercare protezione in questa figura. Sembra che la famiglia mantenga ancora oggi questo ruolo importantissimo per l’uomo. Bambini e adolescenti appartenenti a nuovi modelli familiari – tra cui famiglia monoparentale, famiglia estesa, multipla, appartenente allo stesso sesso, famiglia di convivenza, di secondo matrimonio – sviluppano il proprio concetto“.
Perché molti genitori affermano che è difficile essere genitori?
“La genitorialità è un processo arduo e difficile, non esiste manuale, tutta l’esperienza viene fatta sul campo. È fondamentale, per noi genitori, imparare ad osservare i nostri figli, ad ascoltarli, dare loro tempo e attenzione. È una capacità che si impara progressivamente con la pratica e tenendo bene a mente che ogni figlio è a se. Essere genitore significa fare del proprio meglio ogni giorno con empatia e sensibilità, cercando di insistere con fermezza sui punti cardini dell’educazione. Laddove il dialogo fosse difficile e dovesse presentarsi un malessere, è opportuno chiedere aiuto e trovare nuovi strumenti per fronteggiare il disagio. Ricordiamoci che noi genitori siamo figli di un ‘attaccamento’ e questo influirà sulla relazione genitori/figli“.
Filomena Oronzo
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Laureata in Sociologia con specializzazione in Politiche Sociali e del Territorio, ho conseguito un master in E-Government e E-Management nella Pubblica Amministrazione, adoro leggere e scrivere. Per me fare sociologia è vivere il quotidiano in tutte le sue sfaccettature e peculiarità. Oggi sono Collaboratore Amministrativo all’I.R.C.C.S Burlo Garofolo di Trieste e soprattutto moglie e mamma, la più grande ricchezza in assoluto.