Instagram è un social network che permette agli utenti di scattare foto, applicarvi filtri e condividerle in rete. Questa applicazione nasce nel 2010 e con i vari aggiornamenti nel corso degli anni ha visto la registrazione di milioni di utenti ogni giorno e sempre più possibilità di caricare foto con filtri e condividere anche contenuti video. L’applicazione web è però sempre più utilizzata anche come “vetrina” per pubblicizzare e sponsorizzare prodotti e aziende. Il costante, corretto e funzionale utilizzo di questo strumento può quindi essere considerato come nota positiva per la crescita di un’economia che sta diventando sempre più digitalizzata? Abbiamo avuto il piacere di intervistare Nicola Abate, un ragazzo che si occupa di business legati alla new economy e che utilizza Instagram quotidianamente. Come? Scopriamolo attraverso le sue parole.
Cos’è per te Instagram?
“È quello spazio digitale dove posso proiettare la mia identità reale. In questo modo, in un’economia che a livello globale si sta digitalizzando, ho le stesse opportunità di qualunque altro utente“.
Come hai iniziato a creare la tua storia digitale?
“È iniziato tutto nel 2015, quando con Facebook mi sono accorto che attraverso la produzione di contenuti relativi al mio tempo libero, ricevevo contatti per motivi professionali“.
Credi che questo social network possa aiutare i giovani ad affermarsi in determinati ambiti?
“Ho toccato con mano il fatto che questo social possa aiutare gli utenti, non solo giovani, ad affermarsi nel proprio ambito. Instagram ormai è lo specchio della società reale, quindi qualunque disciplina vi trova spazio: provare gli hashtag per credere. Il motivo è semplice: se sei bravo a fare qualcosa, su Instagram lo puoi mostrare a molte più persone di quante ti seguano nel mondo reale. Per questo ritengo che i social network siano più meritocratici del mondo reale, perché permettono di affermarsi potenzialmente senza confini“.
Come utilizzi questo strumento?
“Mostrando, attraverso le cose che faccio, il potenziale che posso esprimere. In questo modo arrivano contatti e dunque opportunità“.
Quanto è importante l’utilizzo di Instagram per fini pubblicitari?
“È fondamentale, in quanto ha stravolto il concetto di pubblicità: prima era riservata ad aziende che, pagando, mostravano prodotti e servizi. Ora anche un privato può pubblicizzarsi per ottenere uno scopo“.
Hai mai avuto paura di perdere di vista la tua vita reale?
“Nemmeno per un minuto perché quella digitale ne è la mia proiezione. Allo stesso modo i contatti che nascono online mi servono ad ottenere risultati nel mondo reale“.
Chi è Nicola Abate al di fuori di Instagram?
“Sono esattamente ciò che è presumibile dalle tracce che lascio online. Sono un ventottenne che vive a Trieste e si occupa di business legati alla new economy. Questa attività mi permette di avere tanto tempo libero che dedico alla mia famiglia, alla mia barca e alla vita notturna. Ogni traccia che lascio online appartiene ad uno di questi aspetti della mia vita“.
Quanto è importante, al giorno d’oggi, essere al passo con i tempi?
“Più che fondamentale! Con il lavoro che svolgo ho avuto modo di accorgermi di quanto dannoso sia non cogliere le nuove opportunità. Bilanci alla mano, ho notato che alcune aziende del territorio, che hanno investito sulla propria identità digitale, sono riuscite a fronteggiare i problemi legati ad una domanda di mercato in continua evoluzione. Alcuni competitor diretti, non digitalizzati, sono stati costretti a cessare la propria attività. Basta un giro nel centro di Trieste per vedere negozi ormai sfitti, i cui titolari hanno provato sulla propria pelle che nulla, nemmeno il commercio, si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma“.
Filomena Oronzo
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Laureata in Sociologia con specializzazione in Politiche Sociali e del Territorio, ho conseguito un master in E-Government e E-Management nella Pubblica Amministrazione, adoro leggere e scrivere. Per me fare sociologia è vivere il quotidiano in tutte le sue sfaccettature e peculiarità. Oggi sono Collaboratore Amministrativo all’I.R.C.C.S Burlo Garofolo di Trieste e soprattutto moglie e mamma, la più grande ricchezza in assoluto.