Acquaviva, un popoloso quartiere nella periferia sud di Caserta, è da mesi teatro di forti “braccio di ferro” tra cittadini e l’Amministrazione Comunale, se così si può dire, in quanto forse sarebbe più indicato definirla una lotta solitaria, quella portata avanti dal Comitato Città Viva. I membri del Comitato, infatti, altri non sono che abitanti del quartiere che tentano di portare avanti con molta fatica e in totale autonomia rispetto “ai piani alti” tutta una serie di iniziative fondamentali, che vanno a colmare le disastrose lacune di azione di un’amministrazione che resta immobile di fronte all’evidenza di un comune in dissesto.

L’evidenza dimostra che oggi Caserta si presenta come una città con pochissimi spazi verdi fruibili, nessuno spazio sociale o luogo di aggregazione, nel quale le persone anziane possano ritrovarsi, i cittadini, le famiglie possano riunirsi e organizzarsi per migliorare la realtà che vivono. Un città che negli ultimi tempi vede proliferare centri scommesse e patatinerie, ma manca di un luogo che possa realmente rappresentare un’alternativa alla violenza, al vuoto sociale, dal quale si sa non viene mai nulla di buono. Ed è in questo contesto che si colloca l’azione del Comitato cittadino Città Viva.

Il vecchio asilo diventa operativo

Un ricordo dell'ex asilo di Acquaviva
Un ricordo dell’ex asilo di Acquaviva

Dall’ottobre 2014 il comitato si è stabilito all’interno di un ex asilo del quartiere Acquaviva, uno spazio pubblico che era ormai da tempo abbandonato. All’interno di questo asilo gli animatori del comitato svolgono quattro laboratori totalmente gratuiti di cucina, pittura, teatro e scoperta e riqualificazione del territorio con 60 bambini, i cui genitori si occupano in base a turni stabiliti di avere cura dello spazio. Lo spazio è luogo comune di incontro, di proposte  e organizzazione dell’attività del comitato; una di queste ad esempio è il Piedibus, ovvero l’accompagnamento dei bambini nel tragitto casa- scuola- casa organizzato come un vero e proprio pullman, con tanto di linee, fermate e orari, ma a piedi, al quale collaborano genitori, nonni e volontari  che accompagnano quasi 30 bambini con l’intento di contrastare il traffico automobilistico e il conseguente inquinamento che ne deriva, soprattutto negli orari di punta di entrata e uscita dei bambini dalla scuola. Le tematiche che stanno a cuore al comitato sono tante: mobilità sostenibile, tutela dell’ambiente e degli spazi verdi, spazi sociali e integrazione.

Il sottopasso di Acquaviva diventa “SottoSpasso”

La più recente delle iniziative portate avanti dal comitato è stata la colorazione del sottopasso pedonale di via Acquaviva, inizialmente prevista per sabato 9 maggio. Il sottopassaggio pedonale che collega via De Martino con Via Acquaviva è un punto di snodo importante per i pedoni che attraversano quell’incrocio, ma poiché si trovava in uno stato di abbandono e degrado ormai da tempo, il senso di angoscia che si provava attraversandolo era più forte della motivazione a percorrere quel corridoio, tanto che i pedoni preferivano attendere l’apertura del passaggio a livello, oppure, cosa assai poco raccomandabile, attraversare i binari di corsa prima del passaggio del treno.

La locandina dell'iniziativa per il sottopasso di Acquaviva
La locandina dell’iniziativa per il sottopasso di Acquaviva

L’iniziativa “SottoSpasso” nell’ambito del progetto “Smuoviamo Caserta 2” ha visto coinvolte una rete di associazioni come  Centro Sociale “Ex Canapificio”, il Liceo Artistico di San Leucio, la Scuola Media “Ruggiero” e Legambiente Caserta,  che nei mesi precedenti alla colorazione hanno progettato, elaborato e dato nuova linfa ad un nuovo spazio pubblico della città, abbandonato  dall’amministrazione. La stessa che, nonostante non abbia mosso un dito a favore dell’iniziativa, ha invece contribuito  a rimandare di una settimana la colorazione. Il progetto di riqualificazione del sottopasso è infatti stato ostacolato dai ritardi dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza che l’amministrazione avrebbe dovuto ultimare: ritinteggiatura delle mura, manutenzione dei gradini rotti, messa in sicurezza di tubi e fili scoperti, istallazione di una canalina per discesa e salita delle biciclette. I cittadini tuttavia non si sono dati per vinti e hanno cominciato comunque la ritinteggiatura delle ringhiere esterne al sottopasso, invitando tutti  a partecipare.

La colorazione delle mura  è durata un’intera settimana, durante la quale si sono alternati bambini delle scuole elementari, i ragazzi della scuola media Ruggiero III Circolo, gli studenti del Liceo Artistico, i migranti del Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta, le famiglie e i bambini dei laboratori dell’ex asilo e tutti coloro che spontaneamente hanno voluto contribuire.  Momenti di entusiasmo, crescita e condivisione. L’inaugurazione del nuovo “SottoSpasso” si è tenuta il 23 maggio, diventando una vera e propria festa per il quartiere.

Le parole di chi c’era

Il sottopasso prima della riqualificazione
Il sottopasso prima della riqualificazione

«I disegni raccontano i problemi e le ricchezze del nostro territorio – raccontano i promotori dell’iniziativa – : la necessità di spazi verdi in una città martoriata da cave e rifiuti; la presenza di forme di mobilità sostenibile come il Piedibus per ridurre traffico e inquinamento; l’integrazione tra le diverse culture che popolano Caserta; l’esigenza di spazi sociali come luoghi di aggregazione e sana socialità. La riqualificazione del sottopasso pedonale nasce infatti da una rete di associazioni, scuole, famiglie e cittadini che ha provveduto in questi mesi alla progettazione dei disegni e alla copertura delle spese di colorazione; all’amministrazione abbiamo invece chiesto vari lavori di manutenzione e messa in sicurezza.»

«Queste iniziative di cura e difesa del territorio e dei suoi spazi sociali vanno difese e supportate – spiegano gli animatori del Comitato Città Viva – . L’ex asilo, invece, è stato messo all’asta dall’Amministrazione Comunale per pagare i debiti del dissesto. Noi chiediamo invece lo stralcio dell’asilo dai beni in vendita, la destinazione d’uso a spazio sociale e l’affidamento alla rete di associazioni che da ottobre lo sta gestendo. Abbiamo avviato una petizione per supportare la nostra richiesta – concludono -. Invitiamo tutti a firmare per l’ex asilo».

Vivere la città, appropriarsi dei propri spazi di cittadini, trasformarli, renderli fruibili per la costruzione di un forte senso civico e un pieno significato di ciò che è bene comune. Creare alternative all’illegalità, creare possibilità di crescita consapevole, riconoscere e vivere la ricchezza che deriva dalle contaminazioni di culture diverse. Questo è soprattutto il filo conduttore su cui si muovono spontaneamente i cittadini coinvolti in queste iniziative. Purtroppo però le Amministrazioni sono troppo distratte da altro (c’entra qualcosa l’avvicinarsi delle elezioni?) per capirne l’importanza.

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Edy Valentino

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