In corso vi è un cambio di paradigma che sta riguardando il benessere lo sviluppo degli Stati nazionali da realizzarsi attraverso la conquista dei mercati ed il controllo delle risorse vitali. Nel contesto della globalizzazione si riscopre l’importanza dell’economia politica ma non solo. Temi quali la sicurezza e la protezione nei confronti delle imprese più importanti a livello nazionale ed internazionale si inseriscono in questo scenario, in quanto dal rafforzamento dell’economia deriva il benessere di tutto il sistema Paese. L’intelligence economica si inserisce perfettamente nel mutato contesto.
L’intelligence economica: il nuovo ruolo in seguito ai mutamenti
Negli ultimi anni l’intelligence economica ha acquisito una notevole importanza grazie ad una serie di mutamenti storici nello scenario politico ed economico. Caratteristiche ed avvenimenti quali la fine della Guerra fredda e della contrapposizione ideologica e militare Est-Ovest; il carattere sempre più competitivo e conflittuale del capitalismo; l’utilizzo dell’informazione per cambiare l’ordine politico ed economico; la nuova era dell’economia della conoscenza hanno contribuito nell’accrescere la rilevanza dell’intelligence economica.

Definizione di intelligence economica
Ma cos’è l’intelligence economica? Si parla di intelligence economica per definire tutte quelle attività di conseguimento di informazioni utili, e provenienti da “fonti aperte”, quindi non segrete, per i vertici decisionali dei governi e che riguardano la definizione e lo sviluppo di strategie necessarie a rinforzare il sistema Paese nella competizione sui mercati internazionali.
Si può attribuire all’intelligence economica una doppia chiave di lettura. Da un lato getta luce sulle relazioni internazionali contemporanee; dall’altro lato permette di riflettere sulle metodologie e possibilità di rinnovamento di uno Stato in relazione alle sue funzioni di regolamentazione e redistribuzione delle risorse, utilizzando linguaggi che vanno oltre il semplice concetto di competitività, per divenire strumento di collaborazione tra Stati e imprese, in un mondo economico dove la fluidità delle relazioni internazionali rende le alleanze, politiche o economiche, molto meno stabili, mentre anche le istituzioni più solide, rischiano di perdere la loro coesione.
Nuove minacce
La realtà sta cambiando, il mondo muta quotidianamente: gli eventi e i modi di intendere gli aspetti della vita sono sempre diversi e con essi anche gli strumenti. Si può evidenziare che la politica, ma anche l’economia, sono guerre effettuate attraverso l’uso delle informazioni. La minaccia può definirsi asimmetrica, diversa e in perenne cambiamento poiché non viaggia in un luogo geografico ben preciso ma in rete, sul web. Così facendo, le minacce nuove vengono ad acquisire delle caratteristiche ben precise, ovvero sono immediate e rivolte contro l’intero sistema; non si mira a colpire bersagli politici o militari, ma interessi commerciali, industriali, scientifici e tecnologici.
L’intelligence, perciò, si trova ad avere nuovi compiti proteggendo non soltanto il sistema ma anche gli anelli deboli della filiera produttiva. Una soluzione potrebbe essere quella di condurre sempre più l’intelligence a intrecciare relazioni con il settore privato, non tralasciando, però, le varie difficoltà e complicazioni che ne possono conseguire. La globalizzazione ha avuto come conseguenza quella di trasformare la concorrenza da limitata in una vera e propria guerra economica.

Gli attori dell’intelligence economica
L’intelligence economica riguarda l’insieme di attività di raccolta e trasformazione delle informazioni, di sorveglianza della concorrenza, di protezione delle informazioni strategiche, di capitalizzazione della conoscenza, al fine di controllare e influenzare l’ambiente economico globale. Rappresenta uno strumento di potere a disposizione dello Stato.
Proprio gli Stati sono degli attori dell’intelligence economica. Rimangono i regolatori più influenti dello scacchiere economico, nonostante il loro declino relativo nella vita delle nazioni e i diversi vincoli che pesano su di loro. Si può pensare, in questo senso anche alle organizzazioni internazionali, quali ad esempio, l’Unione Europea. Inoltre, gli Stati devono tenere in considerazione gli interessi dei numerosi stakeholder con cui si trovano ad avere rapporti.
Fra gli attori dell’intelligence economica vi sono le imprese. Queste hanno dovuto adottare il controllo delle informazioni strategiche quale strumento di competitività, oltre che di sicurezza economica.
Successivamente vi sono la società civile e l’infosfera. Quest’ultima non costituisce una categoria di persone fisiche come gli altri attori. È più che altro uno strumento, alquanto insidioso in quanto opera come una cassa di risonanza in cui si mescolano e ricombinano continuamente idee, emozioni e pulsioni emesse da un numero infinito di persone, senza un vero soggetto dominante. Una qualsiasi dichiarazione che viene lanciata nell’infosfera può esercitare un forte potere, come scatenare reazioni politiche, crisi mediatiche o anche danni reputazionali.
Inutile girarci attorno: l’informazione è divenuta oggi il bene più prezioso. Da qui si ha l’esigenza a trovare le giuste modalità di collaborazione tra sistema statale, da un lato, e sistema imprenditoriale, dall’altro, implementando le giuste politiche di sostegno alla produzione nazionale.
Bibliografia
Gagliano – Gaiser – Caligiuri, Intelligence economica e guerra dell’informazione. Le riflessioni teoriche francesi e le prospettive italiane, Rubbettino, Soveria Manneli (CZ), 2016

Nato a Catanzaro il 5 luglio 1989. Dal 2017 è iscritto presso l’Ordine dei Giornalisti sezione Pubblicisti. Ha conseguito nel 2013 la laurea triennale in Servizio Sociale, nel 2016 la laurea triennale in Sociologia mentre nel 2018 la laurea specialistica in Organizzazioni e Mutamento Sociale. Nel 2020 ha ottenuto la quarta laurea in Scienze dell’Economia. Inoltre ha già pubblicato tre volumi di una trilogia di fantascienza.