Le 12 fatiche di Asterix è un film diretto da R. Goscinny, A. Uderzo, H. Gruel e P.Watrin. prodotto da Studio Idèfix con G. Dargaud, terzo film della serie dei noti personaggi nati dalla penna di A. Uderzo. Oltre ad aver intrattenuto milioni di bambini e adulti può diventare oggetto di analisi sociologica.
Trama e tematiche
La trama è ambientata nell’antica Roma guidata da Giulio Cesare che, in difficoltà nella lotta contro un villaggio della Gallia e iniziando a credere che questi ultimi, grazie alla speciale pozione preparata dal druido Panoramix, siano davvero invincibili. Così, per porre rimedio a questa situazione che crea imbarazzo all’impero romano, decide di sottoporre ad Asterix e Obelix, abitanti del piccolo villaggio della Gallia, a dodici difficili prove, riprendendo le ben più celebri fatiche a cui Ercole si sottopose nella nota leggenda dell’antica Grecia.
L’obiettivo della prova di Asterix
Nello specifico, la lente della Sociologia si concentra sull’ottava fatica che i due protagonisti devono affrontare, denominata “La casa che rende folli – Lasciapassare A-38”. L’obiettivo della prova è ottenere il Lasciapassare A-38, un documento che in realtà non seve a nulla, se non dimostrare di destreggiarsi all’interno del grande mondo della burocrazia. Ottenendolo, si dimostra il corretto funzionamento del sistema burocratico anche se in realtà, nell’opera cinematografica, viene dimostrato come in realtà la reale situazione sia esattamente contraria.
Il palazzo della burocrazia nel quale Asterix e Obelix si avventurano è ricco di contraddizioni. Viene rappresentato come un luogo sconfinato e minuziosamente organizzato in piani, scale, numero di corridoi, stanze e sportelli in cui lavorano un ampio numero di impiegati con ruoli e compiti ben precisi e specializzati. Per parafrasare la storicità della burocrazia, gli autori rappresentano il palazzo e coloro che vi lavorano in modi diversi. Alcuni personaggi sono rappresentati con abiti tipici dell’epoca romana, mentre altri con un vestiario novecentesco, come ad indicare il percorso storico e sociale che la burocrazia ha svolto, lo stesso palazzo presenta degli elementi più antichi antichi e altri più moderni.
La burocrazia per la sociologia
Max Weber, nel testo “Economia e società, l’economia gli ordinamenti e i poter sociali” del 1922, definisce l’apparato amministrativo – burocratico, tipico per l’esercizio del potere legale, ovvero che si fonda sul rispetto delle norme giuridiche e sulle regole, talvolta anche molto rigide che hanno un’origine legata indissolubilmente al graduale sviluppo della società. la moderna concezione di burocrazia nacque attorno al XVI secolo quando i sovrani, impossibilitati a gestire direttamente la totalità dei territori in loro possesso, decisero di affidarli alla gestione di funzionari terzi, sotto le sue dirette dipendenze.

Quali sono, a livello sociologico, le principali caratteristiche della burocrazia?
- Specializzazione dei compiti e dei ruoli del personale che nei fatti si traduce in specifiche competenze che appartengono a ogni ufficio o istituzione;
- la conseguente divisione gerarchica del personale e i differenti livelli di remunerazione economica percepita dagli stessi;
- comunicazioni (sia verso l’esterno che verso l’interno) impersonali scritte, protocollate e archiviate;
- soggettività dell’individuo ridotta al minimo;
- rispetto rigoroso delle procedure.
Merton e Asterix: il lasciapassare A-38
Alcuni autori si sono poi soffermati nello studio delle possibili disfunzioni dell’apparato burocratico, uno di questi fu Robert Merton, nel testo “Teoria e funzione sociale” del 1959, analizzando il fenomeno della burocrazia, sostenne che potesse condurre alla “trasposizione delle mete”. Con questo termine, Merton indica la tendenza del burocrate aderisce con troppa diligenza a certe regole, dimenticando quelli che sono i reali obiettivi, rischiando di bloccare l’intero processo.
Alla fine de: “La casa che rende folli – Lasciapassare A-38”, dopo aver sfiorato la pazzia a causa dell’incapacità di ottenere l’agognato documento, Asterix elabora una nuova strategia, chiedere il “Lasciapassare A-39” (che non esiste), ciò getta scompiglio tra i burocrati che si interrogano sull’origine di questo documento creando, di fatto, uno scompiglio generale che mobilita tutto il palazzo alla ricerca di una soluzione generando il caos che permette ad Asterix e Obelix di ottenere dal prefetto il Lasciapassare A -38.
Quest’ultimo frame, fa riflettere su un altro aspetto disfunzionale della burocrazia, ovvero il comportamento del burocrate, vincolato dalle norme e dalle procedure da seguire, rischia di non cogliere la necessità di adeguarsi al mutamento sociale e di conseguenza trovarsi incapace di agire nel caso in cui emergessero problematiche disattese.
Spesso la personale ricerca del “lasciapassare A-38” che ogni individuo della società si scontra con ostacoli che lo stesso sistema burocratico ha creato generando frustrazione e rabbia tra gli utenti. Le possibili soluzioni politiche alla complessità della burocrazia convergono verso la progressiva sburocratizzazione della società, laddove possibile. Ciò non toglie che il processo stesso di sburocratizzazione, spesso, crea nuova burocrazia. La soluzione? Creare un “Lasciapassare A-39”.
Andrea Zampieri
Bibliografia
- Weber M.; “Economia e società, l’economia gli ordinamenti e i poter sociali”, piccola biblioteca Donzelli, Roma, 2019.
- Merton R.K.; “Teoria e funzione sociale”, Il Mulino, Bologna, 2000.