Con l’estate che si fa sempre più rovente la voglia di staccare la spina da lavoro è tanta. Molti sono già partiti per le vacanze, altri sono in procinto di partire per le ferie. Una delle abitudini più consuete del periodo è quella di portarsi in vacanza un libro da leggere. A questo proposito, perché non un libro di sociologia?. Alle volte si arriva impreparati a questo momento, ragion per cui chi vi scrive consiglia una lista di testi da prendere in considerazione, alcuni di essi freschi di stampa (o ri-stampa).

Libri di sociologia per l’estate, ritornano gli autori classici

Il primo testo che vi consigliamo è Il concetto di umanità di Max Horkheimer edito da Armando editore. Il concetto di umanità, qui presentato per la prima volta in traduzione italiana, è un intervento radiofonico che il filosofo e sociologo tedesco Max Horkheimer aveva tenuto nel 1965 per la SWR – Südwestrundfunk Redaktion.

Le analisi di Horkheimer si presentano nella classica cornice degli studi di Teoria critica, mescolando interessi filosofici, sociologici e antropologici. Horkheimer sofferma la sua attenzione sul concetto di individuo e società che non sono poli antitetici, ma codeterminanti, caratterizzati dal meccanismo dell’azione reciproca: la formazione dell’individuo risente non soltanto di fattori pedagogici e psicologici, ma anche di relazioni sociali, e queste sono soggette al mutamento delle condizioni economico-materiali. Horkheimer registra i mutamenti delle relazioni sociali dovuti a nuovi ruoli. Nuovi ruoli determinano nuove relazioni che possono celare particolari “patologie sociali e culturali”, ovvero malesseri che non hanno una radice individuale ma che trovano riscontro appunto nella nuova conformazione collettiva.

A cosa serve la sociologia?

Il secondo testo che vi proponiamo è la nuova edizione aggiornata de “La scienza della libertà. A cosa serve la sociologia? Conversazioni con Michael Hviid Jacobsen e Keith Tester“, di Zygmunt Bauman edito da Il margine. Che la sociologia viva oggi uno dei periodi più critici dalla sua nascita, e che cresca sempre più lo scetticismo di molti circa il suo valore e la sua funzione, è fuori di dubbio. È a partire da queste premesse che Zygmunt Bauman,nell’introduzione scritta da Mauro Magatti, ci consegna un libro che è una dichiarazione appassionata, militante e cruciale dell’utilità delle scienze sociali. Egli si fa portavoce di una sociologia che non si chiude nell’autoreferenzialità, accademica e che non si dimentica di concepire l’essere umano, oggetto dei suoi studi, come un soggetto attivo, capace di compiere scelte autonome.

I sociologi, se vogliono essere all’altezza della propria missione, non devono limitarsi a condurre studi «oggettivi» e quantificabili come i fisici e i geologi, ma devono invece guardare al vissuto più intimo delle persone e, entrando in conversazione con loro, aiutarle a comprendere come le loro vicende umane vissute singolarmente si riflettano in contesti sociali più ampi e ne siano irrimediabilmente influenzate. Perché a questo serve, in fondo, la sociologia: ad aumentare la consapevolezza delle persone e, in tal modo, la loro libertà.

Tanta sociologia nei libri per l’estate

Un bel libro di sociologia per l’estate da tenere in considerazione per l’acquisto è “Questioni di sociologia pubblica. Metodo, relazioni, emozioni” di Cleto Corposanto, edito da rubbettino. Il testo propone una chiave interpretativa della complessità sociale in una prospettiva di Sociologia pubblica. Per l’autore è necessaria una sociologia inclusiva, epistemologicamente tollerante, senza alcuna pretesa di essere esaustiva nelle sue argomentazioni spazio-temporali che, peraltro, come appare chiaro dalla fisica quantistica, risultano essere a loro volta costruzioni sociali prive dei requisiti dell’oggettività e della verità in sé. Una Sociologia aperta alla poliedricità dei saperi e alla certezza dell’assenza di linearità nelle conclusioni, alla consapevolezza che non vi è alcun paradigma vero che non presupponga al contempo un possibile errore.

Sociologia del diritto e altre scienze

Altro testo interessante è “Norma. Una proposta di concettualizzazione per la sociologia del diritto e le altre scienze sociali” di Edoardo Fittipaldi edito da LED edizioni universitarie. In questo volume viene proposta una concettualizzazione per il termine norma. Le norme sono concettualizzate come disposizioni (psichiche) a provare emozioni normative all’indirizzo di comportamenti oggetto di percezione o rappresentazione. Le emozioni normative sono concettualizzate extranormativamente come emozioni che o emergono o vengono riplasmate in virtù dell’interazione del bambino con la propria figura di accudimento e sono “normative” nella misura in cui l’interazione da cui originano è condizionata dal fatto che il bambino concepisce tale figura nel modo in cui i monoteismi concepiscono l’unico Dio.

norma libro sociologia diritto

Speciale importanza viene data all’ira, alla quale viene ricondotto il senso del diritto (soggettivo) e che per questo viene anche chiamata ’emozione giurale’. Spazio viene altresì dato a emozioni normative diverse dalle emozioni giurali (chiamate ‘morali’), quali l’indignazione, il disgusto, il disprezzo, il senso di colpa, la vergogna e l’orgoglio. Il volume si conclude con una ricostruzione di come, empiricamente, possono venire intesi termini come ‘deve’ e ‘può’ e con una riformulazione degli idealtipi di azione sociale di Max Weber sulla base delle idee qui sviluppate.

Ma solo libri di sociologia per l’estate? certo che no!

In un ottica multidisciplinare vogliamo consigliarvi anche un paio di testi che non sono inquadrabili nella sola sociologia. Il primo è “Prevenzione. Sociologia della sicurezza e profilassi sanitaria” di Giovanni Chimirri ed edito da Asterios.

“Se non ti curi della salute, dovrai occuparti della malattia”, affermava un filosofo cinese. L’uomo è un essere fragile e la sua vita è piena di pericoli: ecco perché bisogna sempre agire con prudenza e responsabilità, valutando i rischi del caso e il rapporto costi/benefici sia sul piano individuale sia sociale. Non c’è momento del giorno in cui non sia in gioco qualche forma di prevenzione; ma questa è talvolta travisata con paure paralizzanti, con la mercificazione della medicina e la mala gestione politica della sanità. Un volume documentato a livello multidisciplinare con una ricca bibliografia che permette al lettore di proseguire lo studio.

Modello Olivetti: sociologia e lavoro

L’ultimo testo interdisciplinare che vogliamo consigliarvi in questa rubrica dei libri di sociologia per l’estate è “Il «modello» Olivetti. Passato, presente. E futuro?” di Michele La Rosa edito da FrancoAngeli.

L’autore ci propone un testo sull’esperienza della Olivetti, che ha segnato un momento fondamentale della storia economica e del lavoro nel nostro paese. In particolare, il volume è frutto di un progetto di studio e ripensamento dell’esperienza olivettiana che, adottando una prospettiva appunto interdisciplinare, si focalizza sulle diverse dimensioni che l’hanno contraddistinta e che ancora oggi possiamo ritrovare in non poche imprese. L’attualità del pensiero olivettiano si caratterizza dunque per un approccio comunitario e di “condivisione” societaria apparentemente in contrasto con il sempre attuale paradigma economicistico, la cui critica e insufficienza accomuna tutti gli autori che hanno preso parte alla stesura dell’opera.

Proprio la stessa esperienza olivettiana ci fornisce la griglia multifattoriale per comprendere come e quanto l’impresa, di diverse dimensioni e di diverso profilo giuridico (quindi profit e non profit), sia radicata o meno nel proprio contesto e sia portatrice di un progetto politico e di sviluppo integrato: economico, sociale, culturale e, potremmo dire, umano. In una fase storica come quella attuale approfondire l’esperienza olivettiana con una attenzione alla “dimensione” comunitaria, ci aiuta altresì a individuare strade nuove di sviluppo socio-economico e, in particolare, modalità con le quali intendere diversamente l’economia e il lavoro.

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