Nella vita di tutti giorni si è talmente abituati a parlare con le altre persone che spesso ci si dimentica quanto è importante sapersi esprimere anche in altri modi, in base alla situazione e al contesto in cui ci si trova.

Eppure ogni tipo di comunicazione è fondamentale e questo non solo per esprimere sé stessi, ma anche per instaurare rapporti interpersonali soddisfacenti in tutti gli ambienti che si frequentano e per comunicare i propri bisogni agli altri.

Prendere coscienza della propria comunicazione è importante per aumentare la propria autostima, la propria assertività e anche la capacità stessa di esprimere le emozioni più complesse. Andiamo quindi a vedere quali sono le tre forme di comunicazione e perché sono tutte molto importanti.

Indice

Comunicazione verbale

È la comunicazione più basilare, quella che si usa tutti i giorni per esprimere i propri pensieri, ed è costituita da ciò che si dice e da ciò che si scrive. È la comunicazione che si riesce a controllare meglio, in quanto le frasi e le espressioni che si usano vengono solitamente scelte con attenzione e cognizione di causa.

La comunicazione verbale è influenzata dal vocabolario e dal contesto in cui ci si trova, che può essere più o meno formale, amichevole o ricercato. Lo scopo di questo tipo di comunicazione è proprio quello di instaurare un discorso con un interlocutore, che può essere una persona o un gruppo di persone, in modo da comunicare in modo comprensibile quello che si pensa. Ne consegue che maggiore sarà la propria conoscenza del vocabolario, maggiore sarà la padronanza della comunicazione verbale.

Comunicazione paraverbale

Con il termine paraverbale ci si riferisce al modo in cui avviene la comunicazione verbale, ovvero la modalità con cui si parla o scrive. Il più delle volte questa comunicazione agisce sull’inconscio di chi ascolta e determina l’andamento della conversazione.

Il linguaggio paraverbale è composto da:

  • Ritmo del dialogo;
  • Tono della voce;
  • Volume e velocità delle parole;
  • Timbro della voce;
  • Dizione e cadenza del parlato.

Infatti, comunicare non significa solo esprimere a parole un pensiero, ma anche determinare come quelle parole arrivano all’interlocutore. Una conversazione può diventare noiosa se il tono della voce è sempre piatto e con poche pause, mentre con una comunicazione ritmica e con concetti chiave rafforzati dalle giuste pause è possibile mantenere alto il livello di attenzione della comunicazione.

Qui le emozioni possono giocare brutti scherzi, perché molte volte l’ansia, l’insicurezza o la troppa eccitazione possono alterare il linguaggio paraverbale e trasmettere un messaggio sbagliato a chi ascolta: se ci si trova in un dibattito ed il esprime il proprio pensiero con titubanza e paura di essere giudicati, le persone non presteranno attenzione anche se quello che viene detto è una verità importante. Ecco perché è importante lavorare costantemente sulla propria autostima, anche grazie a strumenti come quelli messi a disposizione da siti specializzati, come EfficaceMente.

Comunicazione non verbale

L’ultimo livello di comunicazione è quello che riguarda il linguaggio del corpo ed è quello su cui si ha in genere meno controllo. Non tutti sono capaci di interpretare questo tipo di comunicazione, ma è bene sapere che si rende fondamentale per diversi motivi:

  • Le espressioni e i gesti posso rafforzare alcuni concetti espressi;
  • I gesti possono aiutare a dire all’altra persona qualcosa che a voce non si riesce a comunicare;
  • I gesti possono far comunicare quando è impossibile parlare;
  • Le espressioni aiutano a capire lo stato d’animo di chi ci parla o se quello che dice corrisponde davvero con quello che pensa.

Imparare quindi a riconoscere e a controllare questi movimenti può essere molto utile per comprendere meglio chi si ha di fronte e a esprimersi in modo più convincente.

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