Raggiungere globalmente l’obiettivo carbon neutral entro il 2050 sembra essere l’unica strada per contenere la temperatura globale al di sotto dei 2°C – temperatura reputata sicura dall’IPCC, il Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambiamento Climatico.
Ma cosa si intende per carbon neutrality e quali sono i paesi carbon neutral al mondo?
Questo articolo è una piccola finestra sul mondo della sostenibilità per aumentare la consapevolezza di chi legge riguardo l’impatto devastante delle emissioni di anidride carbonica in tutto il mondo.
Cosa significa esattamente essere “carbon neutral”
Essere carbon neutral significa poter ridurre le emissioni prodotte nel proprio settore sostituendo con fonti alternative gli elementi che non sono eco-friendly.
La carbon neutrality si raggiunge nel momento in cui la quantità di CO2 emessa è pari, o inferiore, alla quantità di CO2 rimossa.
Uno dei migliori metodi per raggiungere l’obiettivo di essere carbon neutral è investire sulle energie rinnovabili come ad esempio l’energia eolica, l’energia solare e l’energia idroelettrica.
Un’azienda che arriva ad essere carbon neutral è un’azienda che prende non solo un impegno ambientale, ma anche un impegno sociale ed etico verso il proprio paese e verso il mondo intero.
I paesi carbon neutral nel mondo
Dalla COP21 e con l’adozione dell’Accordo di Parigi sul Clima, un numero crescente di nazioni ed imprese si sono impegnate per contrastare concretamente i cambiamenti climatici e per perseguire l’obiettivo comune di Carbon Neutrality.
Sono più di cento i Paesi che si dichiarano impegnati a raggiungere la carbon neutrality, entro la metà di questo secolo, sono grazie alla definizione di determinate strategie ambientali mirate alla totale neutralizzazione di anidride carbonica all’interno della nazione.
Tra questi si ricordano:
- Giappone
- Nuova Zelanda
- Nepal
- Unione Europea (EU)
- Argentina
- Cile
- Canada
- Stati Uniti d’America (USA)
- Corea del Sud
- Sud Africa
- Panama
- Colombia
Inoltre, ci sono anche dei paesi che hanno aderito a questa iniziativa ma si sono posti degli obiettivi con un termine più lungo (entro la fine del 2060). Questi paesi sono la Cina, il Brasile e l’Ucraina.