Il 2020 è l’anno del centenario della morte di Max Weber, uno dei capisaldi della moderna sociologia, un maestro fondatore. Il tedesco, infatti, nacque ad Erfurt il 21 aprile del 1864 e morì, cento anni fa, il 14 giugno 2020 per via dell’influenza “spagnola”. Intenzione di questo articolo è quella di tracciare un ricordo di Weber, mettendo in risalto, in particolare, il suo pensiero sullo “spirito” del capitalismo”. Il suo lavoro più importante resta “Economia e società”, ma il sociologo tedesco non riuscirà a portarlo a termine proprio a causa della “spagnola” che ne sancirà la morte. “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” del 1905 è il lavoro più celebre e che analizzeremo. Si tratta di uno studio che ha lo scopo di rinvenire l’origine dell’economia moderna basata su profitti e capitale, nello sviluppo di alcuni dei tratti delle confessioni protestanti.

La Teoria della predestinazione
La tesi di Weber è da associare alla teoria della predestinazione (è la Grazia Divina che salva, non le opere compiute). Weber sostiene che la nuova forma di capitalismo (D) derivasse dall’etica calvinista, prendendo in esame cinque punti fondamentali: l. Esiste un solo Dio che ha creato il mondo e che lo governa impossibile da conoscere dall’uomo, che e essere finito. 2. Dio ha già predestinato ognuno di noi alla beatitudine o alla dannazione senza che noi possiamo modificare quello che lui ha già stabilito della nostra vita. 3. Dio ha creato il mondo solo per la sua gloria. 4. L’uomo se fosse destinato alla beatitudine, deve comunque lavorare per la gloria divina e per creare il regno di Dio in Terra. 5. I piaceri terreni, la natura stessa dell’uomo e la carne sono peccati che portano alla morte.

La salvezza dell’uomo non può essere che un regalo, dono di Dio. Secondo Weber viene introdotta una separazione tra i salvati e i dannati. I primi sono chiamati a ricevere una manifestazione del loro essere eletti anche su questa terra, oltre alla vita eterna. In base a questa tesi, sarebbe la volontà di Dio ad essere la causa anche del loro successo economico.
Mentalità religiosa calvinista e mentalità capitalista
La sua tesi sarà molto criticata dagli storici; occorre comunque evidenziare che Max Weber voleva sottolineare lo spirito proprio del capitalismo più che il capitalismo in sé. Weber non ebbe l’intenzione di sostenere, quindi, che il fenomeno religioso causi in maniera diretta quello economico, ma – con questi due saggi del 1904 e 1905 confluiti nell’opera unica “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” – furono messi in relazione la mentalità capitalista con la mentalità religiosa, in particolare quella calvinista. Quest’ultima rappresentò una pre-condizione culturale, grazie alla quale, si formò la prima. Il focus è sullo “spirito”, ovvero quella disposizione socio-culturale che porta il calvinista a reinvestire i frutti della sua attività in modo da generare nuove iniziative economiche.

Mettendo l’accento sullo spirito capitalistico, il conseguimento degli scopi legati ai valori extraeconomici sono trascurabili. Piuttosto, ciò che conta è che il profitto sia investito e sia sempre crescente. Da ciò ne discende che il vero capitalista è colui che non ha soddisfazione dai piaceri che il guadagno in sé può procurare, ma proprio del conseguimento del profitto, dal risultato raggiunto. Fu la Riforma protestante a causare una rivoluzione socio-culturale che riuscì ad invertire quella che possiamo definire una mentalità contraria alle tendenze naturali. Tale Riforma, iniziata con finalità religiose finì con il favorire il diffondersi della secolarizzazione.
Cattolico vs calvinista
La concezione del valore del lavoro calvinista portò Weber a trovare riscontro in alcune differenze rispetto al cattolicesimo. Mentre il protestante ringrazia Dio per quello che ha ottenuto, al contrario il cattolico prega Dio per ottenere qualcosa. Il rapporto con Dio sarebbe così, completamente diverso. Il cattolico si appoggia a Dio, il protestante lo ringrazia, non chiede. Le stesse chiese hanno una visione opposta. La chiesa cattolica manifesta con oro e ricchezza la gloria di Dio e ciò lo si può denotare anche negli stessi edifici, le chiese calviniste sono luoghi di culto costruiti soltanto per pregare. La fede protestante è separata dalle opere; nello spirito capitalistico il lavoro e la produzione rappresentano valori morali separati dall’esterno. Il profitto va reinvestito proprio perché il lavoro ha un valore in sé stesso e non di certo per i piaceri che può procurare.

Max Weber, l’antimarx
Max Weber può essere definito come l’antiMarx proprio perché con il suo lavoro rovescia la logica di Karl Marx. Nel “Capitale” di Marx le idee rappresentavano una proiezione dei rapporti economici quali relazioni di sfruttamento. Invece con l’opera del 1905 di Weber, lo spirito primeggia sul materialismo. Con il tedesco viene, così, evidenziato come la cultura possa rappresentare il motore dell’economia.

Nato a Catanzaro il 5 luglio 1989. Dal 2017 è iscritto presso l’Ordine dei Giornalisti sezione Pubblicisti. Ha conseguito nel 2013 la laurea triennale in Servizio Sociale, nel 2016 la laurea triennale in Sociologia mentre nel 2018 la laurea specialistica in Organizzazioni e Mutamento Sociale. Nel 2020 ha ottenuto la quarta laurea in Scienze dell’Economia. Inoltre ha già pubblicato tre volumi di una trilogia di fantascienza.