Agosto è amico delle emozioni, delle avventure, della passioni improvvise. È complice di incontri fugaci, magici e trasgressivi, di storie indimenticabili che nascono e ardono in spiaggia. Siate aperti e pronti a fare una nuova conoscenza e perché no, una bella nuotata in compagnia di una creatura meravigliosa. Coraggio! Se pensate si tratti di una previsione astrale di Paolo Fox, vi sbagliate di grosso. Questa estate tenete sul serio gli occhi bene aperti, perché potrebbe avvenire qualcosa di davvero incredibile: siete pronti a conoscere una Sirenetta?

La sirena: una creatura leggendaria

“Qui, presto, vieni, o glorioso Odisseo, grande vanto degli Achei,
ferma la nave, la nostra voce a sentire.
Nessuno mai si allontana di qui con la sua nave nera,
se prima non sente, suono di miele, dal labbro nostro la voce” (Odissea, Omero).

Le sirene, originariamente raffigurate alate, sono delle creature leggendarie acquatiche con il corpo metà umano, di donna prosperosa e dai capelli lunghi nella parte superiore, e metà animale con la coda pesciforme al posto delle gambe. Simbolo per eccellenza di perdizione e seduzione letale, nell’Odissea di Omero le sirene sono delle figure dal fascino ingannevole che vivevano su un’isola tra Scilla e Cariddi, dove a causa del loro canto ammaliatore i marinai trovavano la morte. Questo immaginario, seppure mitico, associato ai pericoli e alle insidie del mare, ha influenzato i navigatori nel corso dei secoli, al punto che, pur di scongiurare ogni eventuale tipo di sciagura in mare, decisero di fare scolpire i corpi delle sirene sulle prue delle loro navi antiche. Nel tempo la figura della sirena è stata ripresa, reinterpretata e trasformata in un soggetto decisamente più fragile, in cerca di qualcosa di irraggiungibile, di un mondo fuori dall’acqua, estraneo e anche ostile, come nel caso della celebre fiaba “La Sirenetta” di Hans Christian Andersen del 1837 (non di certo a lieto fine come nella versione firmata Disney), o del film “Splash” di Ron Howard del 1984.

La pratica del Mermaiding

Il Mermaiding, parola che deriva da “mermaid” e cioè sirena per l’appunto, è una nuova disciplina acquatica che consiste nel nuotare in piscina o in mare aperto con una coda da sirenetta. Si tratta di un mix di nuoto sincronizzato, nuoto subacqueo e underwater theatre, ma attenzione: non è solo un nuovo sport o una nuova moda! Esistono vere e proprie comunità di persone che si riconoscono parte di una stessa famiglia dai confini fluidi, all’interno della quale sirene, e più raramente tritoni, sentono di potersi esprimere in totale libertà e togliere la cosiddetta maschera “goffmaniana”, perché in quel mondo sottomarino non è necessario recitare alcuna parte. In acqua, infatti, tutti gli schemi cadono ed ecco allora che per fuggire dalla quotidianità, dai problemi e dallo stress, è sufficiente indossare una monopinna, tuffarsi ed entrare in contatto con la natura. Sebbene la subcultura Mermaid non si paragoni ai Cosplay, le similitudini sono parecchie, tenendo conto che esistono dei raduni ufficiali in tutto il mondo e anche delle piattaforme online, come MerNetwork.com, su cui è possibile mettersi in contatto con altre sirene, per confrontarsi su costumi, materiali e trucchi. Certo, è sempre più difficile capire quale sia la reale linfa vitale di movimenti come quello delle Sirene o degli Unicorni, se sia più la voglia di apparire sui social o un reale bisogno di distinguersi, ma una cosa è certa: queste creature esistono davvero e vale la pena conoscerle perché a quanto pare se conta sempre meno creare un movimento spettacolare per differenziarsi dalla cultura mainstream, per motivazioni di classe o generazionali come in passato, sempre più emerge il bisogno di evadere dalla realtà e dalle sue pressioni.

Alice Porracchio

Print Friendly, PDF & Email