Con il termine new media literacy o alfabetizzazione digitale (in inglese Digital Literacy) si intende la capacità di utilizzo dei nuovi media, vale a dire la possibilità di partecipare in modo attivo alla società. Un esempio di alfabetizzazione digitale è la capacità di saper utilizzare i nuovi strumenti ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) per accedere all’informazione tramite i canali oggi disponibili e acquisendo sia le abilità strumentali di navigazione in Internet, sia la competenza digitale riguardante la conoscenza e l’utilizzo dei media all’interno di determinati contesti.
Con il termine si intende anche la possibilità di diventare degli esperti digital literate e migliorare le proprie abilità in Rete; come acquisire nuove consapevolezze sulla commercializzazione dei nostri dati online. Nel 2010 la literacy è stata definita dalla prof.ssa Monica Murero come la “capacità di utilizzare con consapevolezza, disinvoltura e senso critico i media conoscendone i linguaggi, culture, opportunità, e rischi anche per la privacy e sicurezza sei dati personali“. Si tratta di riuscire a usare con destrezza i devices computerizzati, i programmi, conoscere il funzionamento della Rete, del web, dei network, le opportunità e i rischi. Queste competenze, piuttosto complesse, non sono ancora alla portata di molti. L’interdigital literacy dovrebbe essere implementata a cominciare dai programmi educativi scolastici di modo che gli individui possano essere connessi e partecipare alle pratiche della società.
Una nuova alfabetizzazione
Mentre in molte aree del mondo è presente una forte dose di analfabetismo, nella società della conoscenza va diffondendosi una nuova forma di alfabetizzazione, vale a dire quella digitale. Con il termine literacy si intende la “capacità di usare il linguaggio per poter leggere, scrivere, ascoltare ad un livello adeguato per una società alfabetizzata così da poter partecipare alla vita sociale“. L’aggettivo digital si riferisce a una delle principali caratteristiche delle ICT, in cui i programmi e i dati sono codificati in un linguaggio di tipo binario, 0 e 1. Si tratta quindi di un nuovo tipo di alfabetizzazione richiesto per partecipare alla vita sociale della società della conoscenza in cui le ICT supportano le principali funzioni del vivere sociale, permettendo all’individuo di avere un ruolo attivo. La Rete è il luogo in cui si attinge sempre più spesso conoscenza; bisogna dunque acquisire capacità di produrre e lavorare con documenti digitali; sviluppare la capacità di comprendere l’uso degli strumenti e servizi tecnologici per lavorare insieme, accedere alla molteplicità delle informazioni e agevolare l’interazione con gli altri.
Carte e convegni
Esiste inoltre la Carta per la Media Literacy, nata per sostenere la creazione di alfabetizzazione mediatica in tutta Europa. Con la firma della Carta, le organizzazioni e gli individui si esprimono in modo favorevole a una definizione specifica di alfabetizzazione mediatica, e si impegnano ad azioni che contribuiscano al suo sviluppo. La Carta facilita quindi il consenso e il networking tra coloro che lavorano per l’educazione ai media nei diversi paesi europei. Il primo Congresso Europeo sulla Media Literacy ha riunito diverse persone a Belfast nel 2004. Euromeduc ha organizzato un secondo convegno per un ulteriore scambio e riflessione, rivolto a professionisti, ricercatori e altri professionisti coinvolti nell’educazione ai media; responsabili politici nei settori dell’istruzione e della politica; e rappresentanti del settore dei media e delle istituzioni europee. Il congresso ha fornito l’occasione per lo scambio, al fine di affrontare le principali questioni riguardanti l’educazione ai media in Europa. Nelle scuole secondarie è stato organizzato dal Media Education Center dell’Armenia un dibattito sul tema “Media Education and Media Literacy”.
La crescita del pensiero
I media sono diventati una parte indispensabile della nostra vita; i bambini sono esposti a migliaia di immagini televisive, siti web, filmati e cartelloni pubblicitari, come segnalato da Haykaz Baghyan, Direttore del Centro di Educazione Media. Il Centro attua iniziative di e-learning e conduce il lavoro per aumentare la consapevolezza del pubblico circa l’uso sicuro e responsabile dei nuovi media. Docenti del Dipartimento di Giornalismo e Comunicazione di massa della University of St. Thomas hanno presentato le attuali tendenze in materia di istruzione media negli Stati Uniti. Adulti e bambini trascorrono un tempo enorme a guardare la televisione, la principale fonte di informazione, intrattenimento, un’arena mondiale per la propaganda e la pubblicità. Secondo il professor O’Donnell, norme e valori, modelli di comportamento sociale e stereotipi presentati dagli schermi influenzano direttamente o indirettamente visione del mondo delle persone e la loro autostima. Stretta connessione, implicita o esplicita, può essere spesso notato tra le nostre decisioni e pubblicità. Ci viene consigliato cosa indossare, come guardare, cosa mangiare e bere. Le agenzie pubblicitarie utilizzano tecnologie diverse per convincere noi per acquistare beni o servizi, giocano sulle nostre paure e desideri. La televisione è spesso accusato per la creazione di falsi ideali e miti e le manipolazioni psicologiche. Lo scopo dell’educazione ai media è quello di crescere criticamente il pensiero di persone, letterato in tutte le forme di media ed in grado di interpretare i messaggi dei media, prendere decisioni responsabili e consapevoli.