Pietro Nenni, per oltre mezzo secolo, ha rappresentato la storia e gli ideali del Socialismo e del Partito Socialista Italiano. Il Socialismo è un ampio complesso di ideologie, orientamenti politici ma anche movimenti e dottrine che tendono a una radicale trasformazione della società in direzione dell’uguaglianza di tutti i cittadini sul piano economico, sociale e giuridico.

Una delle frasi più celebri di Nenni racchiude il significato di tale termine: “Il socialismo è portare avanti tutti quelli che sono nati indietro”. Si tratta quindi di un lavoro di “emancipazione” di una larga parte della popolazione che si trova in posizione svantaggiata dal punto di vista economico, sociale e giuridico, rispetto alla popolazione totale.

Cosa ha spinto Pietro Nenni a “combattere” per questa categoria sociale? Che cosa ha fatto per essere ricordato ancora oggi come il leader del Socialismo Italiano e non un semplice uomo di politica? Il suo contributo quale membro dell’Assemblea Costituente è conseguenza di tutto ciò che lui ha fatto in precedenza a quell’incarico tanto importante che gli fu affidato.

La vita di Pietro Nenni

Nato a Faenza, isola bianca nella Romagna gialla (Repubblicana) e rossa (Socialista) nel 1891, figlio di una famiglia povera, rimane presto orfano di padre ma, vista la sua dedizione allo studio, la madre pur di non privarlo di questo privilegio, fa i lavori più umili per mantenere gli studi del figlio.

Aderì prima al movimento repubblicano, ma in giovane età assistette alle prime repressioni perpetuate ai danni degli operai da parte degli agrari e dell’esercito e ciò gli fece cambiare idea. Decise, infatti, di schierarsi dalla parte degli umili e degli oppressi e fu fedele a questa scelta per tutta la vita. Ebbe modo di conoscere in carcere, durante la “settimana rossa”, Benito Mussolini.

Mussolini sarà presto il fondatore e capo indiscusso del fascismo, anche se prima simpatizzava per il Partito Repubblicano. Fu da questo momento in poi che le strade dei due “compagni di cella” si divisero perché avevano ideali molto differenti. Pietro Nenni combatterà duramente contro il fascismo.

Aderì al PSI nel 1921, anno della scissione comunista di Livorno che provocò in lui una ferita profonda sia a livello personale sia nella democrazia e nella sinistra italiana. Come massimo esponente dell’antifascismo, nel ventennio fascista, fu un sicuro punto di riferimento per tutti i democratici. Combatté in Spagna per salvarne la giovane repubblica al fianco di democratici provenienti da tutto il mondo. Sarà proprio l’esperienza spagnola a gettare le basi dell’unità politica di azione con i comunisti di Palmiro Togliatti. Questo rapporto di collaborazione porterà all’alleanza frontista e all’esperienza della Resistenza Italiana dopo l’8 settembre 1943. Rientrato in Italia dopo la caduta del Duce, assume, con Sandro Pertini, Giuseppe Saragat e Lelio Basso la guida del Partito Socialista di Unità Proletaria.

Il suo impegno profuso in politica gli darà modo di ricoprire incarichi molto importanti fino a sfiorare quello di Presidente del Consiglio dei Ministri. È ricordato maggiormente anche per il suo impegno profondo, o meglio, nella battaglia, a favore della Repubblica. Era convinto del fatto che la Repubblica avrebbe portato un equilibrio che fino a quel momento non c’era in politica. Il suo motto era: “O la Repubblica o il caos” a cui seguiva anche “La Repubblica sarà socialista o non sarà”. Nenni era convinto di poter cambiare le cose, diventando il simbolo del rinnovamento e del cambiamento frutto del movimento partigiano e della Resistenza. Muore il 1 gennaio 1980.

Un nesso importante lo ritroviamo tra il suo operato in ambito sociale (il voler aiutare gli umili e gli oppressi) e il suo ruolo primario all’interno dell’Assemblea Costituente.

La nostra Costituzione è formata da articoli sull’uguaglianza, la parità e dettano diritti e doveri che ogni cittadino deve avere. Essendo Nenni convinto del fatto che tutti dovessero essere sullo stesso piano sociale a livello di diritti (e di doveri) si può asserire quanto le sue idee abbiano influito nella stesura degli articoli della Costituzione.

In queste poche e sintetiche righe abbiamo elencato le vicissitudini più importanti che hanno caratterizzato la vita di Pietro Nenni. I punti salienti da rilevare sono sicuramente tre:

  • Pietro Nenni oltre ad essere un uomo di politica era un uomo con una grande umanità e una sproporzionata passione per tutto quello che faceva e che soprattutto riguardava il “sociale”;
  • È stato coerente fino alla fine della sua vita ai suoi ideali e non ha mai cambiato idea;
  • Padre costituente.
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