Il panico collettivo è quel fenomeno strettamente collegato alla percezione del rischio; esso è in grado di scatenare reazioni molto differenti, talvolta molto pericolose. Inoltre in questo periodo la psicosi collettiva è alimentata da ripetuti episodi terroristici che hanno colpito diversi Paesi del mondo. Questo è quello che è accaduto a Torino, lo scorso 3 Giugno, durante la proiezione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. È bastata la presunta presenza di un ordigno per scatenare una psicosi collettiva incontrollabile. Ma perché si è verificato un episodio simile?

Il meccanismo invenzione/imitazione

Gabriel Tarde, criminologo e sociologo francese
Gabriel Tarde, criminologo e sociologo francese

Sono molti gli autori che hanno rivolto la loro attenzione ai fenomeni collettivi. Tra loro ricordiamo Gabriel Tarde (1843- 1904), Gustave Le Bon (1841 – 1931) e Sigmund Freud (1856 – 1939). La psicologia delle masse è definita come lo “studio del comportamento di gruppi non organizzati o che presentano un’organizzazione provvisoria dove i singoli individui agiscono in modo simile senza avere significativi rapporti tra loro” (Umberto Galimberti, Psicologia, 1992). Gabriel Tarde è il primo che introduce il termine di Psicologia sociale e nel 1890 scrive Le leggi dell’imitazione.  Per spigare i fenomeni sociali e il permanere di alcune forme sociali (come il costume, la tradizione, i riti), Tarde postulò il meccanismo dell’invenzione-imitazione. Mentre il numero delle invenzioni umane è praticamente illimitato, pochissime riescono poi ad affermarsi; e questo avviene mediante il processo imitativo, concepito sulla falsariga di un processo naturale. Per questo la folla è vista come un aggregato che agisce senza responsabilità né razionalità, moralmente e intellettualmente inferiore alla media dei componenti, guidato da istinti incontrollabili e imprevedibili.

Il comportamento della folla

"Psicologia delle folle" di Gustave Le Bon, edizione originale
“Psicologia delle folle” di Gustave Le Bon, edizione originale

Gustave Le Bon nel 1895 scrive il libro dal titolo Psychologie des foules (Psicologia delle folle). Le sue parole descrivono chiaramente il comportamento delle folle. “In determinate circostanze, e soltanto in tali circostanze, un agglomerato di uomini possiede caratteristiche nuove ben diverse da quelle dei singoli individui che lo compongono. La personalità cosciente svanisce, i sentimenti e le idee di tutte le unità si orientano alla medesima direzione. Si forma così un’anima collettiva, senza dubbio transitoria, ma con caratteristiche molto precise. La collettività diventa allora (…) una folla organizzata o se preferiamo, una folla psicologica. Tale folla forma un solo corpo ed è sottomessa alla legge dell’unità mentale delle folle“. Inoltre Le Bon sottolinea che la folla è irrazionale ed emotiva, in essa predomina l’inconscio e le masse si comportano come primitivi.

Il processo di deindividuazione

L'esperimento carcerario di Stanford è uno degli esempi di deindividuazione
L’esperimento carcerario di Stanford è uno degli esempi di deindividuazione

Sulla stessa linea di pensiero sono le affermazioni di Freud, raccolte nel suo testo Psicologia delle masse e analisi dell’io (1921). Secondo lo psicologo, quando ci si trova a far parte di un gruppo, ristretto o non, si ha quello che viene chiamato processo di deindividuazione: l’uomo non risponde più ai propri valori e al proprio senso di responsabilità ma si cede alle condotte collettive. Quando si è in gruppo “le emozioni emergono, il Super-io che fa riferimento alla norme e alla regole, si indebolisce e l’individuo si lascia andare in modo repressivo. In questo modo quando il panico e la paura prendono il sopravvento le persone tendono a imitare le azioni di chi hanno vicino, senza ragionare razionalmente“.

Questi sono solo alcuni dei contributi che in modo immediato ci permettono di comprendere cosa sia accaduto quella sera, quali processi sociologici/psicologici si siano innescati in tutte quelle persone che, al minimo indizio di rischio, hanno generato un evento drammatico.

Elena Salvini



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