La Regina Elisabetta II è morta. La notizia della scomparsa della sovrana più longeva della storia della corona britannica ha in pochi minuti fatto il giro del mondo attraverso i social.
Ha regnato per 70 anni e la sua figura di donna e sovrana, fin dalla giovane età, ha sempre destato ammirazione da parte della gente comune ma anche dei potenti del mondo. Nella sua lunga vita ha conosciuto alte cariche politiche e religiose e ha visto passare epoche storiche che hanno portato ad innumerevoli cambiamenti nel mondo dal punto di vista sociale, economico e politico.
Durante il suo regno ha assistito a importanti cambiamenti tra i quali la devoluzione del potere del Regno Unito, il rimpatrio della costituzione canadese e la decolonizzazione dell’Africa per citarne alcuni. La Regina Elisabetta, incoronata all’età di 25 anni, a seguito della morte del padre Giorgio VI, è stata simbolo di un’intera nazione e ha simboleggiato, per il mondo intero, la forza, la determinazione e, per alcuni aspetti, il riscatto del genere femminile. Da un punto di vista sociologico la vita della sovrana può essere sviscerata in innumerevoli modi.
Il potere nelle mani di una donna
Il concetto di “potere” è sempre stato considerato come una questione prettamente maschile e anche se oggi si cerca ancora di combattere contro questi stereotipi siamo comunque lontani dal superamento di questa distinzione tra genere e potere. La Regina Elisabetta, nell’immaginario collettivo, magari anche inconsapevolmente, ha raffigurato il riscatto del genere femminile.
Lo status di Regina non lo ha scelto ma ha saputo ricoprirlo nel pieno delle sue funzioni acquisendo, nel corso degli anni, consensi e riconoscimenti a livello mondiale. L’immagine pubblica di Elisabetta si è notevolmente ammorbidita nel corso degli anni, partendo dal rigore che si era autoimposta, anche se è sempre stata riservata in pubblico e non ha mai lasciato trapelare nulla, ad esempio, che potesse rivelare la sua veduta politica.

Ha sempre conservato relazioni pacifiche e cordiali con i politici di tutti i partiti. Ha solo reso pubbliche idee ed opinioni riguardanti l’unità dei suoi regni. Elisabetta aveva idee conservatrici in materia di religione, moralità e affari di famiglia. Aveva un forte senso dei doveri religiosi e ha preso sul serio il giuramento fatto il giorno della sua incoronazione.
La Regina Elisabetta come icona di stile
La Regina Elisabetta sarà sicuramente ricordata anche come icona di stile. Come poter non ricordare i suoi completi sempre super colorati e i suoi soprabiti dai colori forti e, non per ultimi, i suoi cappellini decorativi. Ha accompagnato il Novecento con il suo stile e sarà ricordata anche come una delle grandi icone di stile del ventunesimo secolo.
I suoi abiti sempre dai colori sgargianti sono entrati nel mito, hanno attraversato, insieme a lei che li ha indossati, un secolo. Hanno interpretato e, ovviamente, rispecchiato i sentimenti di un’epoca. Con la sua discrezione è diventata un’icona. Nonostante le decadi passavano lei ha sempre “vestito” in maniera decorosa, restando sempre composta nelle vesti da sovrana. La vita della regina è stata anche al centro di numerose pellicole cinematografiche e di serie tv di grande successo.

“The Crown” (per citarne una recente) famosa e riuscita serie Netflix del 2016, in 4 stagioni messe in onda e 2 già programmate, ha raccontato l’intero percorso compiuto dalla regina fin dalla giovinezza.
Qual è stato il segreto che ha permesso a questa donna di guidare un regno per sette decadi? Sicuramente la stabilità e la continuità. Il mondo cambia di continuo, i cambiamenti sempre più profondi e, in alcuni casi, devastanti hanno cambiato lo scenario globale e lei, negli ultimi anni ha assistito anche a tutto ciò che ha travolto le nostre vite, dai cambiamenti climatici, al Covid, alla guerra in Ucraina. In tutto questo lei è sempre rimasta fedele a sé stessa, diventando un simbolo autorevole ma anche rassicurante. È morta l’ultima grande monarca europea.
Dio salvi la Regina.

Laureata in Sociologia con specializzazione in Politiche Sociali e del Territorio, ho conseguito un master in E-Government e E-Management nella Pubblica Amministrazione, adoro leggere e scrivere. Per me fare sociologia è vivere il quotidiano in tutte le sue sfaccettature e peculiarità. Oggi sono Collaboratore Amministrativo all’I.R.C.C.S Burlo Garofolo di Trieste e soprattutto moglie e mamma, la più grande ricchezza in assoluto.