Retake è un’associazione di cittadini impegnati per la riqualificazione urbana e la valorizzazione del patrimonio cittadino. Fondata con l’obiettivo di coinvolgere attivamente i cittadini nella trasformazione positiva delle loro comunità, Retake promuove iniziative di pulizia, sensibilizzazione e partecipazione per migliorare l’ambiente urbano. Attraverso la collaborazione e l’associazionismo, Retake mira a creare spazi urbani più vivaci, sicuri e inclusivi, promuovendo nel contempo il senso di responsabilità collettiva per il benessere delle città.

Il progetto Retake

Nelle sottili sfumature in cui le relazioni umane si frantumano e ci si sente smarriti, emerge il fenomeno del degrado delle relazioni. La mancanza di comunicazione e gli scontri senza soluzione ne sono caratteristiche distintive. Ma oltre a questo, c’è un altro tipo di declino che può colpire il tessuto sociale: il degrado morale. Questo processo erode gradualmente i valori che uniscono le comunità, gettando un’ombra che si estende nella società e tra gli individui. Questo è particolarmente evidente nel periodo post-Covid, in cui il senso di condivisione e l’apprezzamento della bellezza sono diminuiti.

retake

Passeggiando per le strade, non solo di Roma ma di molte altre città, è possibile avvertire nell’aria il degrado morale, come un velo sottile che annebbia l’energia dell’ambiente urbano. Questo stato di cose genera una serie di problemi tangibili, manifestandosi nel degrado urbano: luoghi trascurati e abbandonati, come testimoniato dai rifiuti lasciati in giro, dalla mancanza di manutenzione delle infrastrutture, dalla scarsa valorizzazione degli spazi pubblici e dalla presenza di graffiti e vandalismo. Tutto ciò riflette una sorta di indifferenza nei confronti del nostro ambiente collettivo.

Il degrado tra Bauman e Goffman

Ma dietro questo declino non si nasconde soltanto una questione estetica. Il degrado urbano può essere visto come una manifestazione dell’incapacità della società di mantenere strutture stabili e norme condivise. In questo contesto, emerge il pensiero di Z. Bauman, un influente sociologo intellettuale del secondo novecento, il quale associa il degrado alla modernità liquida, in cui le relazioni umane e le strutture sociali diventano fragili e mutevoli. Questo concetto risulta ancora più rilevante in un’era post-Covid, in cui la condivisione e l’apprezzamento della bellezza sembrano diminuire.

E. Goffman, un altro noto sociologo, ha dedicato le sue ricerche allo studio della vita quotidiana come forma di rappresentazione. Il suo concetto di “stigma” offre una luce nuova sul modo in cui individui o gruppi sociali possono essere emarginati e isolati a causa delle etichette sociali loro attribuite. Questo concetto è particolarmente rilevante oggi, in un contesto di immigrazione e scarsa inclusione sociale, che sottolinea l’importanza di affrontare il degrado urbano e di lavorare per una società più giusta ed equa.

Il degrado tra Castells e Putnam

Ma il degrado urbano, come precedentemente segnalato, va oltre l’aspetto estetico. Il concetto di “urbanizzazione del degrado”, proposto da M. Castells, sociologo e politico spagnolo, sottolinea come il degrado sia una conseguenza di processi più profondi di esclusione sociale e disconnessione economica e culturale. Questa realtà non si riflette solo negli spazi fisici, ma riflette stratificazioni sociali profonde e disuguaglianze.

La pandemia ha amplificato le divisioni preesistenti nella società, mettendo in luce la fragilità del senso di comunità e condivisione. Questo ha spesso lasciato spazio a una certa indifferenza, mentre l’attenzione collettiva si è concentrata su questioni urgenti legate alla salute e alla sicurezza. In questo contesto, sociologi come Bauman e A. Giddens ci aiutano a interpretare meglio il modo in cui la società e l’individuo hanno reagito e si sono adattati durante il post-Covid.

In un contesto in cui le disconnessioni e la frammentazione sociale si acuiscono, emerge l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini alla vita urbana. L’associazionismo svolge un ruolo cruciale nel promuovere il cambiamento positivo e nel contrastare il degrado urbano. Autori come Robert D. Putnam, nel suo lavoro “Bowling Alone”, hanno analizzato l’importanza della partecipazione civica e dell’associazionismo nella costruzione di comunità forti e coese.

Unendo le forze dei cittadini: l’esempio di Retake

In questa prospettiva, movimenti come Retake (impegnata nella lotta del degrado, nella rigenerazione urbana e sociale) diventano esempi di come la collaborazione possa portare a cambiamenti tangibili. Attraverso la partecipazione alle iniziative di cura, riqualificazione e sensibilizzazione, i “retaker” dimostrano come la forza collettiva possa generare impatti concreti. Retake è diventata un punto di riferimento per i cittadini che desiderano contribuire al miglioramento delle loro comunità, promuovendo un senso di responsabilità collettiva.

L’associazionismo, quindi, agisce come motore di cambiamento sociale, dando ai cittadini il potere di influenzare direttamente l’aspetto e la qualità degli spazi urbani. Unendo le forze, i cittadini possono superare la frammentazione sociale e contribuire a invertire la tendenza al degrado urbano. In questo modo, il collegamento tra norme, leggi, partecipazione attiva e coesione sociale diventa fondamentale per costruire città più inclusive, vitali e armoniose.

Il degrado come flusso di movimenti

In conclusione il degrado urbano è un riflesso dei mutamenti sociali ed economici delle città. Tuttavia, attraverso la partecipazione attiva dei cittadini e l’associazionismo, è possibile invertire questa tendenza. La collaborazione tra norme, leggi e diritti dei cittadini crea un ambiente armonioso e sicuro. Movimenti come Retake dimostrano come l’associazionismo possa catalizzare il cambiamento, coinvolgendo cittadini nell’elaborazione di soluzioni concrete. L’importanza dell’interazione sociale, come sottolineato da autori come Jane Jacobs, sottolinea il ruolo dell’associazionismo nel costruire quartieri vivaci e coinvolgenti.

Unendo forze, cittadini possono superare frammentazione e degrado, contribuendo a costruire comunità più inclusive e vitali. La sinergia tra partecipazione attiva, norme e coesione sociale è fondamentale per forgiare una città migliore e stimolante per tutti.

Alejandra Alfaro Alfieri

Bibliografia:

  1. Bauman, Z. (2000). “Modernità liquida.” Cambridge: Polity Press.
  2. Goffman, E. (1963). “Stigma: Note sulla gestione dell’identità compromessa.” Prentice-Hall.
  3. Castells, M. (1983). “La città e le masse: una teoria transculturale dei movimenti sociali urbani.” University of California Press.
  4. Putnam, R. D. (2000). “Da soli insieme: il declino e la rinascita della comunità americana.” Simon & Schuster.
  5. Jacobs, J. (1961). “La morte e la vita delle grandi città americane.” Random House.
Print Friendly, PDF & Email