La recente finanziaria varata dal governo siciliano, prevede l’incremento della digitalizzazione dei servizi erogati dalle strutture sanitarie. Una strategia digitalizzante, che determina un sodalizio tra le politiche di gestione dei servizi e l’accessibilità tecnologica delle piattaforme digitali e che lavorano di concerto con un unico obiettivo: migliorare la qualità dei servizi forniti agli utenti e, nel nostro caso, la sanità siciliana.
Ricerca sul nuovo piano digitale della Sanità in Sicilia
Nel caso di specie, le iniziative previste dal piano di digitalizzazione della sanità in Sicilia, prevedono l’impiego di applicazioni e portali mediante i quali garantire l’accesso e una maggiore fruibilità dei servizi sanitari a tutti gli utenti, effettuando prenotazioni online e attivando un processo di sburocratizzazione della sanità, attraverso la dematerializzazione delle impegnative e la possibilità di accedere ai servizi online.

In particolare: “SovraCUP” e “Fascicolo sanitario elettronico” sono le strategie digitali create ad hoc per ottimizzare i tempi relativi alle lunghe liste di attesa e garantire una maggiore efficacia dei servizi.
La presente indagine vuole investigare il livello di conoscenza e di accessibilità garantita dalle strategie digitali impiegate dalle strutture sanitarie, come previsto dalla normativa in atto. Attraverso un sondaggio, somministrato ad un campione di utenti stratificato, la ricerca vuole cogliere sia il livello informativo delle presenti novità in ambito sanitario, che il grado di soddisfazione/percezione degli utenti relativi alla molteplicità di elementi innovativi introdotti in termini di servizi forniti.
L’indagine scardina una serie di dati significativi
Attraverso una pluralità di domande, strutturate per tematiche, l’indagine scardina una serie di dati significativi. Innanzitutto a rispondere sono stati sia uomini, che donne, con una correlazione negativa di genere relativa al grado di conoscenza dei servizi erogati, con un’età compresa tra i 40-50 anni.
Il campione di riferimento è rappresentato da soggetti occupati, quindi, percettori di reddito e con un livello di istruzione medio-alta (63,6%), per lo più residenti a Palermo (54,5%). Dai dati relativi al grado di conoscenza dei servizi erogati dalle strutture sanitarie e dall’utilità dei medesimi, emerge che circa il 44,4% degli utenti ne usufruisce, il 22%, in particolare, per prestazioni mediche, visite specialistiche e l’11% per analisi ematochimiche.
Le rivelazioni concernenti le modalità di prenotazioni mediante le quali gli utenti usufruiscono dei servizi sanitari erogati, in particolare se fisicamente, recandosi al CUP di riferimento o effettuando prenotazioni online, il 52,4% afferma di recarsi personalmente per prenotare, a fronte di un 47,6% che asserisce di prenotare tramite mail scansionando la richiesta dello specialista.
Gli utenti ignorano il piano della sanità
Ciò attesta, di fatto, che le nuove modalità previste dal piano di digitalizzazione sanitario non sono conosciute dagli utenti, poiché i nuovi servizi permettono di accedere direttamente alle strutture sanitarie, visualizzando data, ora e disponibilità delle strutture. A differenza del vecchio servizio telematico che prevede solo un riscontro telefonico da parte degli operatori sanitari delle Asp di riferimento in caso di disponibilità del servizio.
Significativi i dati relativi alla dematerializzazione dell’impegnativa: il 63,6% degli utenti asserisce di ricevere le richieste tramite applicazione WhatsApp, a fronte del 36,4% che sostiene di recarsi fisicamente presso lo studio medico per ritirarla. Notevole la soddisfazione degli utenti, circa la dematerializzazione dell’impegnativa, che la trovano vantaggiosa in termini di ottimizzazione dei tempi e delle attese, solo il 2% degli utenti intervistati non ravvisa alcun vantaggio.
Inefficienze e digital gap nella sanità siciliana
L’indagine ha anche investigato il grado di alfabetizzazione digitale degli utenti cercando di scorgere la correlazione positiva tra questo e l’accessibilità dei servizi. Dai dati emerge, infatti, che la correlazione tra i due è positiva tanto quanto è maggiore l’abilità informatica degli utenti. Le inefficienze dei servizi, invece, sono denunciate da tutti gli utenti che lamentano l’estrema lungaggine dei tempi di prenotazione per le visite; l’intero campione asserisce che i tempi vanno dai 6 agli oltre 12 mesi.

In merito alla conoscenza dei servizi digitali erogati dalle strutture sanitarie, gli utenti rispondono positivamente, l’86,4% del campione, risponde di avere dimestichezza con le tecnologie digitali impiegate dalle Asp e dalle strutture ospedaliere. I problemi maggiori si rintracciano nei lunghi tempi di attesa, anche effettuando le prenotazioni online, con il vecchio sistema, circa l’86% dichiara di avere avuto difficoltà ad accedere ai siti e di avere atteso molto tempo per poter prenotare una visita (27,3%). Eppure, i servizi di prenotazione online classici risultano ben noti e impiegati dagli utenti che dichiarano di utilizzarli con una percentuale pari al 77,3%.
Le novità introdotte dal piano digitale
Ma andiamo alle novità introdotte dal piano digitale e già presenti nelle piattaforme delle strutture sanitarie. Circa il 54,4% asserisce di non sapere che è possibile prenotare tramite applicazione, mentre il 45,4% dichiara di conoscere questa modalità. In particolare, l’applicazione “SovraCUP” è conosciuta dall’86,4% degli utenti, a fronte di una percentuale esigua il 13,6% del campione che dichiara di non conoscere la seguente App.
Negativi i dati relativi al portale attivato dalla Regione Siciliana, circa il 90% degli utenti, quasi l’intero, afferma di non conoscere la piattaforma da poco creata. Si evince, un chiaro problema di comunicazione relativo alla presentazione del piano strategico. Solo il 9% dichiara di conoscerlo e di trovarlo vantaggioso.
Stessa sorte per l’altra iniziativa digitale, il fascicolo sanitario elettronico, sconosciuto dal 68,2% degli utenti, ma ritenuto ottimale per il 7% degli stessi. In relazione al rapporto tra digitale e sanità, il 63,2% ritiene che sia vantaggioso e permetta una maggiore accessibilità ai servizi.
I risultati della ricerca
La presente rilevazione si correla perfettamente con lo scopo dell’indagine, che si prefigge l’obiettivo di capire se le tecnologie digitali escludano dei soggetti (target) dall’accessibilità/fruibilità dei servizi sanitari. Solo il 6% del campione ritiene che sia un vantaggio per tutti, il 4% dell’intero campione afferma che gli anziani siano esclusi da questa strategia digitale e, conseguentemente, dall’accessibilità/fruibilità dei servizi. Infatti, in merito alla realizzazione di una strategia digitale differenziata e targettizzata per tipologia degli utenti, il 50% degli utenti opta per un’unica strategia, vs la controparte, che afferma di volere strategie differenti.
Idee e proposte per la sanità siciliana
Molteplici gli interventi proposti in merito all’ottimizzazione dei servizi:
- Tutoraggio per facilitare l’accessibilità;
- Formazione e potenziamento del personale;
- Maggiore informazione, partendo dal medico di base;
- Piattaforme più evolute e help desk online e fisico;
- Adeguamento delle strutture e del personale;
- Più facilitazione nella ricerca della prescrizione.
Mentre, ancora una volta, l’insoddisfazione è correlata alle lunghe liste di attesa per le prenotazioni delle prestazioni. Il grado di soddisfazione della qualità dei servizi erogati e dell’accessibilità degli stessi è così rappresentato dal campione: il 54,5 % dichiara di essere soddisfatto, il 31,8% abbastanza, contro il 13,6% degli utenti che dichiara di non esserlo per niente. Il tema dell’accessibilità sanitaria è molto sentito dagli utenti che afferma quanto sia fondamentale per i cittadini: il 40,9% del campione dà un’importanza pari a 5 in un range compreso da 1 a 5, mentre il 31,8% 4, segue il 22,7% con 3 e il 4,5% con valore due.
Valeria Salanitro