La sociologia è una disciplina molto giovane. Non deve sorprendere dunque che, quando si parla di “autori classici” spuntino sempre gli stessi nomi. Questa tendenza tuttavia non deve ripetersi con i contemporanei. Per questo, è parso utile individuare alcuni nomi di spicco di studiosi e sociologi di vari paesi del mondo. Oggi vediamo alcune sociologhe e sociologi russi.
Sociologhe russe: Elena Zdravomyslova
Elena Zdravomyslova è nata nel 1955 ed è laureata in Sociologia. Ha ottenuto il dottorato in Scienze Sociali e nel corso degli anni ha svolto un ruolo significativo nell’ambito accademico russo. È professore presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di San Pietroburgo. La sua ricerca si è concentrata principalmente sulle questioni di genere. Ha affrontato temi come la violenza di genere, la discriminazione sessuale e le dinamiche di potere nelle relazioni uomo-donna.
La studiosa ha guidato e partecipato a diversi progetti di ricerca, spesso collaborando con altri studiosi e organizzazioni accademiche. I suoi studi si sono concentrati sulla comprensione delle dinamiche familiari contemporanee, comprese le trasformazioni delle famiglie russe nel contesto sociale e culturale in evoluzione. ltre al suo lavoro accademico, Zdravomyslova è stata coinvolta in attività di sensibilizzazione sociale e ha partecipato a progetti volti a promuovere la consapevolezza e i diritti delle donne. Ha scritto numerosi articoli e libri sulla sociologia del genere e delle famiglie, contribuendo alla comprensione delle questioni di genere nella società russa contemporanea.
Sociologi russi: Pitirim A. Sorokin
Pitirim Alexandrovitch Sorokin è stato un sociologo russo-americano, nato il 21 gennaio 1889 e morto il 10 febbraio 1968. Sorokin è stato uno dei sociologi russi più influenti del XX secolo. Ha fornito importanti contributi alla comprensione della dinamica sociale e del cambiamento. Ha fondato il dipartimento di sociologia presso l’Università di Harvard ed è stato presidente dell’American Sociological Association.
Egli è noto soprattutto per la sua teoria dei cicli culturali, che è stata esposta nel suo lavoro più famoso, “Social and Cultural Dynamics” (1937-1941). Sorokin sosteneva che le società attraversano cicli di cambiamento culturale, passando attraverso fasi di integrazione, disintegrazione e poi reintegrazione. Questi cicli culturali erano divisi in ideationali, ideologici e sensuali, con diverse caratteristiche dominanti in ciascuna fase.
L’amore nelle dinamiche sociali
Sorokin ha anche sviluppato la teoria dell’amore, in cui sostiene che l’amore ha almeno cinque dimensioni di attuazione: intensità, estensione, durata, purezza e adeguatezza della sua manifestazione in azioni oggettive, in relazione al suo scopo interiore. In particolare, ha dedicato un’opera significativa al tema dell’amore nel suo libro “The Ways and Power of Love” (1954). Questo libro riflette l’approccio interdisciplinare di Sorokin, che cercava di integrare la psicologia, la filosofia e la sociologia nei suoi studi. Nel testo Sorokin esamina il concetto di amore in diverse culture e periodi storici e propone una teoria triadica dell’amore, che suddivide l’amore in tre macro-tipi principali:
- Amore sensuale o erotico (l’amore romantico e fisico tra individui).
- Amore affettivo (quel tipo di amore caratterizzato dalla preoccupazione, dall’affetto e dalla cura per gli altri. Include l’amore genitoriale e quello tra amici).
- Amore spirituale o mistico (che riguarda un tipo di relazione più elevato, che Sorokin associa a valori spirituali e religiosi).
L’autore esplora l’interazione tra questi diversi tipi di amore e l’influenza che possono approntare nella società. La sua analisi sottolinea proprio l’importanza che l’amore riveste nelle dinamiche sociali. Egli infatti suggerisce che una società equilibrata dovrebbe coltivare tutti e tre i tipi di amore in egual misura.
Proprio in questo suo lavoro, l’autore poneva anche un dilemma all’intera umanità che, oggi, ancora non è sciolto: “Per le misteriose forze del destino l’umanità si trova di fronte ad un grande dilemma: continuare le politiche predatorie, basate sull’egoismo individuale e tribale, che la portano verso un inesorabile destino di estinzione o abbracciare le politiche della solidarietà universale che conduce l’umanità verso l’agognato paradiso in terra. Ad ognuno di noi la scelta di quale delle due strade scegliere” (ivi p. 686).
Sociologi russi: Georges Gurvitch
Georges Gurvitch (1894-1965) è stato un sociologo e filosofo di origine russa, ma emigrò in Francia dopo la Rivoluzione del 1917. Ha studiato filosofia e giurisprudenza e ha intrapreso la sua carriera accademica in Francia. Ha insegnato presso diverse università francesi ed è stato coinvolto in molte organizzazioni accademiche internazionali. È noto per i suoi contributi alla sociologia giuridica e alla sociologia della conoscenza, ma anche per le sue ricerche e i suoi contributi sulla teoria sociale e la filosofia della storia.
Gurvitch ha svolto un ruolo importante nello sviluppo della sociologia in Francia e ha influenzato diverse correnti di pensiero all’interno della disciplina. Ha sviluppato una visione organica dello stato e della società civile, equiparandoli ad entità viventi, poiché entrambi subiscono un processo ciclico di disintegrazione e rigenerazione. Ha analizzato la relazione tra società e diritto, sottolineando l’interdipendenza tra le istituzioni sociali e giuridiche.
La sua prospettiva era orientata verso l’interdisciplinarità, integrando elementi di giurisprudenza, sociologia e filosofia. In particolare, ha sviluppato il concetto di pluralismo giuridico, in cui sostiene che i gruppi e le comunità di vario tipo producono regolamentazioni per se stessi e per gli altri, che possono essere considerate leggi dal punto di vista sociologico.
Sociologhe russe: Natalia Volchkova
Natalia Volchkova è un’economista e sociologa russa nota per il suo lavoro nel campo dell’economia, politica economica e sviluppo socio-economico. Ha ottenuto un dottorato in economia presso l’Università di Michigan negli Stati Uniti. Successivamente, ha insegnato economia presso l’Università Nazionale di Kiev in Ucraina. Ha fondato il Centro per la Riforma Economica e l’Istruzione (CERE), un think tank indipendente con sede in Ucraina che si concentra su questioni economiche e di politica pubblica.
Le ricerche di Volchkova riguardano principalmente l’economia, la politica economica e lo sviluppo socio-economico. Ha contribuito a numerosi studi e pubblicazioni su temi come la liberalizzazione economica, la competitività del mercato, la regolamentazione e la riforma istituzionale. La studiosa è stata coinvolta attivamente nelle discussioni sulle politiche pubbliche in Ucraina, fornendo consulenza e partecipando a dibattiti sulle riforme economiche e istituzionali. Ha collaborato con istituti di ricerca e organizzazioni internazionali, contribuendo a progetti che riguardano lo sviluppo economico e la governance.
Sociologi russi: Boris Yulyevich Kagarlitsky
Boris Kagarlitsky è nato il 29 agosto 1958 a Mosca, in Unione Sovietica. Ha studiato presso l’Istituto di Filosofia dell’Accademia delle Scienze dell’URSS e ha conseguito il dottorato in sociologia. Oggi è coordinatore del progetto Transnational Institute Global Crisis e direttore dell’Institute of Globalization and Social Movements (Igso) di Mosca. Teoretico marxista, è stato dissidente nell’Unione Sovietica di Leonid Breznev, e dal 1994 al 2002 ha insegnato scienze politiche all’Università statale di Mosca, alla Scuola di scienze sociali ed economiche e all’Istituto di sociologia dell’Accademia delle scienze russa. È stato coinvolto attivamente nell’attivismo politico e sociale fin dagli anni ’80.
Come sociologo e studioso, Kagarlitsky ha scritto ampiamente su temi legati alla sociologia politica, al marxismo e alle trasformazioni sociali in Russia. Ha affrontato questioni come il capitalismo in Russia, il collasso dell’Unione Sovietica e le dinamiche sociali in evoluzione. Tra le sue opere più conosciute ci sono libri come “The Thinking Reed: Intellectuals and the Soviet State from 1917 to the Present” e “Russia under Yeltsin and Putin: Neo-Liberal Autocracy.” Le sue opere spaziano da analisi sociologiche a considerazioni politiche e filosofiche. Viene spesso interpellato dalla stampa internazionale sulla situazione della guerra tra russia e ucraina. In una recente intervista, ha affermato che i russi non sono né per la guerra né contro di essa: semplicemente non reagiscono al conflitto.
Riferimenti

Hr specialist, orientatore e giornalista pubblicista laureato in Sociologia con lode. Redattore capo di Sociologicamente.it.
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