Addentrarsi nel panorama delle pubblicazioni scientifiche è come gettarsi a capofitto in un campo minato. Cosa può essere considerato adeguato ed esaustivo? perché questo autore e non quello?. In alcune occasioni si è tutti d’accordo sul considerare che certi testi sono fondamentali. Sia essi utili al proseguimento della disciplina sia per una lettura critica su fenomeni e tecniche passate. Ecco alcune proposte.

Prima dei mass media

Il sociologo Stefano Cristante
Il sociologo Stefano Cristante

La costruzione sociale della comunicazione è un processo lungo e antico. Molto spesso ci dimentichiamo che il nostro stesso corpo può essere considerato come dispositivo di comunicazione primario. Ciò è il primo passo che Stefano Cristante ci ricorda nel suo testo Prima dei mass media. La costruzione sociale della comunicazione. Tendenzialmente quando si parla di storia sociale della comunicazione si parte dall’Ottocento, un’epoca in cui la comunicazione era già “di massa” grazie ai giornali e al telegrafo. Tuttavia prima di essi e a partire dall’homo sapiens l’umanità aveva già sviluppato una ricca e affascinante storia comunicativa.

I media alla sfida… (?)

Un ottimo compendio per la storia e la sociologia della comunicazione è sicuramente il trittico offerto dalla casa editrice Vita e pensiero ossia Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia. Ogni volume curato da esperti e studiosi dei media presenta una serie di saggi in cui i diversi autori descrivono l’evoluzione mediale del nostro paese, passando dal teatro al cinema, dalla pubblicità alla televisione. Ogni volume possiede un sottotitolo che ne chiarifica le trattazioni.

Generazioni mediatiche: quando la fiducia lascia il posto alla coscienza
  • Partendo dal 1900 fino al 1944 troviamo i media alla sfida della modernità. La data di fine non è un caso. L’ ascesa e il declino del fascismo infatti, sono strettamente connessi alla progressiva occupazione, ideologica e propagandistica, dei mezzi di comunicazione. 
  • Dal 1945 al 1978 troviamo i media alla sfida della democrazia. L’Italia di cui si parla in questo volume comincia il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione dal nazifascismo, e finisce il 9 maggio 1978, con il ritrovamento a Roma, in via Caetani, del cadavere di Aldo Moro nel bagagliaio di una Renault 4. Nel periodo che intercorre tra queste due date, il nostro Paese cambia, radicalmente e tumultuosamente, nel senso di una modernizzazione articolata e complessa. Nell’arco di poco più di trent’anni si alternano la ricostruzione, il boom economico, la crisi, la contestazione, fino agli esiti tragici del terrorismo.
  • Dal 1979 al 2012 troviamo i media alla sfida della convergenza. Attraverso il racconto dei cambiamenti tecnologici, delle culture politiche e dei consumi, il volume ripercorre un pezzo di vita dell’industria mediale italiana, arrivando fino all’alba di un nuovo inizio per l’intero sistema della comunicazione. I media digitali infatti, sono capaci di aprire nuovi spazi e forme di produzione e partecipazione. Si viene chiamati dunque a raccogliere le sfide di una convergenza che investe tanto l’orizzonte della produzione quanto le pratiche di fruizione e condivisione.
La rivoluzione tecnologica dell'informazione

Cultura sottile

Una eccellente alternativa al compendio di cui sopra è il testo di Fausto Colombo, La cultura sottile. Media e industria culturale in Italia dall’Ottocento agli anni novanta. L’autore ha ricostruito in maniera molto precisa l’evoluzione dell’industria culturale italiana da Pinocchio alle Tv commerciali.

Consigliare dei testi è sempre molto difficile. Il mancato inserimento di questo o quell’altro libro può far dissentire qualcuno. Il rischio c’è sempre, tuttavia si può ragionare diversamente e rendere partecipativa la cosa. Voi, quali testi inserireste nella lista e perché?

Francesco D’Ambrosio

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