“Storie di sociologia“: abbiamo deciso di chiamarlo così questo nuovo progetto perché in effetti di storie di sociologia si tratta. Le storie di tutti noi, amanti, studiosi o semplici appassionati della sociologia. Il punto di partenza è stato tanto semplice quanto interessante: quanti di coloro che si sono laureati in sociologia svolgono a tutti gli effetti una professione inerente a ciò che hanno studiato? Sono stati coerenti con i propri studi o hanno virato su qualcos’altro per cercare di trovare il proprio posto nel mondo? E da queste domande che proveremo a raccontare le nostre, le vostre, storie di sociologia. Storie come quella di Nadia, che dopo la laurea in Sociologia ha trovato il suo posto al sole… a Parigi.
Laurea in Italia, lavoro in Francia. Da Torrecuso, in provincia di Benevento, a Parigi: qual è stato il tuo percorso di studi?
“Mi sono laureata nel 2005 in Sociologia, indirizzo socio-economico, all’Università degli studi di Napoli Federico II. Nel 2008 ho conseguito la Laurea Specialistica in Politiche sociali, presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, facoltà di Scienze Politiche. Durante la Specialistica ho studiato per 9 mesi in Francia, all’Università Paris-Est Marne La Vallée, grazie al progetto Erasmus“.
È grazie a quest’ultima esperienza che sei riuscita a creare delle opportunità nella “ville lumiere“?
“Ho iniziato a lavorare a Parigi nel 2008, in quanto operatrice sociale, presso un centro d’accoglienza residenziale per senza dimora, dopo aver fatto in questa stessa struttura uno stage tramite il progetto Leonardo. Nel 2012 ho conseguito il Diploma di Stato di Educatrice, grazie a un dispositivo francese (VAE) che permette di convalidare l’esperienza lavorativa e di ottenere il diploma corrispondente. Nel 2017 ho deciso di riprendere gli studi conseguendo poi nel 2018 il Master in Management delle Organizzazioni Sociali e Sanitarie, continuando allo stesso tempo a lavorare come educatrice-coordinatrice presso una struttura di accoglienza per senza dimora. Il Master mi ha permesso poi di trovare il lavoro attuale“.
Di cosa ti occupi?
“Sono responsabile di un servizio di accompagnamento sociale per persone residenti in alloggi sociali o in strutture d’accoglienza collettive. Nello specifico, gestisco un’equipe di 13 persone (tra educatori e assistenti sociali) che intervengono in questo ambito. Sono allo stesso tempo formatrice occasionale per il Diploma di Stato di Assistente Sociale, assicurando interventi sulle politiche sociali e abitative o in quanto relatrice di tesi“.
Una vita votata al sociale, insomma.
“Ho esitato tanto nella scelta della facoltà, in particolare tra Sociologia e Scienze sociali. In realtà ho sempre saputo di voler lavorare nel sociale e col senno di poi sono contenta di esserci arrivata percorrendo una strada alternativa. A mio avviso, molto più ricca“.
Cosa ti hanno trasmesso gli studi in Sociologia?
“La laurea in Sociologia mi ha dato tanto e soprattutto la capacità di analizzare finemente alcuni fenomeni sociali quali l’esclusione abitativa e sociale, capacità necessaria alla comprensione dei fattori di inclusione. I vari progetti europei a cui ho partecipato durante il mio percorso di studi (Erasmus, Leonardo) sono stati anch’essi fondamentali a una certa apertura mentale e alla costruzione della persona che sono oggi, professionalmente e non“.
Nelle puntate precedenti di “Storie di sociologia”
1. Alessio, operaio con la passione per i fenomeni sociali
2. Vincenza, dal timore di non essere all’altezza alla felicità