I bambini fin da neonati mostrano subito interesse per i suoni, con una predisposizione innata sia nel crearli che nell’ascoltarli e memorizzarli, all’interno dei loro giochi. L’essere umano, si dice ed è stato notato, è infatti l’unico mammifero in grado di creare musica.

Un aspetto intrigante risiede inoltre nel fatto che quando ci si interfaccia con la musica, ascoltandola o producendola, il cervello attiva simultaneamente entrambi gli emisferi: il destro per stimolare emozioni, timbro e melodia, e il sinistro per analizzare il ritmo e la tonalità.

Tutto questo fa comprendere il ruolo fondamentale della musica per l’evoluzione e lo sviluppo umano e, perciò, è così importante che i bambini vi siano immersi fin dalla tenera età.

L’apprendimento delle note musicali, attraverso lo studio di uno strumento, diventa essenziale per aiutare lo sviluppo di intelligenza emotiva e logica: un mix di puro apprendimento, in grado di aiutare il potenziamento di concentrazione, autocontrollo, attenzione e moltissimi altri aspetti fondamentali nella crescita del bambino.

Perché la musica è importante per i bambini

L’apprendimento della musica si è rivelato uno strumento utilissimo per stimolare una crescita sana del bambino, in quanto lavora in sinergia con altri elementi per migliorare l’intelligenza.

Contrariamente a quanto si crede, però, questo non è fondamentale: sono tanti gli studi in merito che sono arrivati alla conclusione che studiare musica fin dalla tenera età sia di grande aiuto, ma chi non lo fa non è “intellettualmente svantaggiato”.

Questa è infatti solo uno tra i tanti elementi che possono, con divertimento e semplicità, portare a numerosi benefici, come ad esempio il miglioramento delle abilità spaziali e delle capacità logico-cognitive.

Ma il suo effetto migliore lo si ha sull’intelligenza emotiva. Suonare uno strumento non solo richiama l’attenzione, ma stimola la responsabilità e la passione, offrendo un terreno fertile per l’apprendimento attraverso l’esperienza.

I bambini che prendono parte a questo hobby hanno infine facilmente sviluppato un’elevata consapevolezza di sé e la capacità di gestire in modo adeguato le proprie emozioni, evitando scoppi di rabbia e migliorando il controllo della frustrazione.

Come sviluppare l’intelligenza musicale nei bambini

Nella formazione dei più giovani, la musica è quindi di estremo aiuto. I primi tre anni di vita, ad esempio, sono quelli più ricettivi, ed è qui che i suoni e le melodie rivelano tutto il loro grande potenziale.

Gli esperti, quindi, suggeriscono di intraprendere questo viaggio sonoro fin dalla gravidanza, cantando o ascoltando musica ad un volume adeguato, così da stabilire una connessione con il bambino già da prima che questo veda la luce.

Dopo la nascita, si consiglia di introdurre suoni e strumenti attraverso oggetti appositi, come sonaglini o tamburelli per bambini, contribuendo così alla loro scoperta sonora.

È importante non sottovalutare mai l’importanza del coinvolgimento attivo, come cantare insieme, battere le mani, ballare o accompagnare la melodia con strumenti semplici. In commercio è possibile trovare anche strumenti di supporto interessanti, come ad esempio libri e CD mirati.

Per concludere, quindi, è possibile sviluppare l’intelligenza musicale di un bambino seguendo cinque consigli pratici:

  • cantare al neonato fin dalla sua nascita;
  • ascoltare sempre della musica, anche in gravidanza;
  • creare musica con oggetti di uso quotidiano;
  • invogliare l’apprendimento di uno strumento musicale;
  • partecipare a concerti dal vivo quando si è in gravidanza o quando il bambino raggiunge un’età adeguata.

In questo modo viene alimentata la passione per il suono e si contribuisce attivamente allo sviluppo armonico dell’intelligenza musicale nei bambini.

Quale strumento è il più adatto per i bambini

I bambini non devono essere obbligati a imparare la musica, ma è buona idea provare a proporre loro di imparare a suonare uno strumento, invogliandoli a scoprire questo magico mondo.

La scelta definitiva, se iniziare o meno e come, spetta sempre al più piccolo, che deve provare piacere da questi momenti. Esiste però un approccio pedagogico che suggerisce una prima iniziazione al canto e al movimento ritmico nei primi anni di vita, seguita dalla selezione di uno strumento intorno ai sette/otto anni.

Non esiste una regola universale, ma piuttosto un’attenzione ai segnali di inclinazione manifestati dai bambini, che possono mostrare preferenze già in tenera età.

Il pianoforte risulta essere lo strumento più amato e richiesto, offrendo un facile approccio iniziale e facilitando la comprensione delle note sulla tastiera.

Tuttavia, è essenziale considerare anche gli strumenti ad arco, sebbene possano risultare inizialmente frustranti, contribuiscono a costruire l'”orecchio interno” del musicista, sviluppando la capacità di riconoscere le relazioni tra i suoni.

Gli strumenti a fiato, particolarmente indicati per bambini con condizioni respiratorie o problemi di linguaggio, offrono la disciplina della respirazione e della motilità fine della bocca.

Infine, la scelta dello strumento ideale dovrebbe considerare non solo le inclinazioni personali del bambino ma anche elementi pratici come dimensioni, maneggevolezza e costi, senza dimenticare il rapporto di intesa positiva che deve nascere tra lui e l’insegnante.