Riprendendo Philippe Breton: “noi viviamo in una società numerica sempre più “comunicante” e sempre meno “incontrante”. Nell’era della digitalizzazione il modo più facile per incontrarsi e condividere emozioni è il web, siamo alla ricerca costante di nuovi canoni da seguire.

Twitch, il social che non ti aspetti

Acquistato da Amazon per 970 milioni di dollari, Twitch è la piattaforma per eccellenza dedicata alla visione e alla condivisione di contenuti oltre che videoludici anche di: creazioni artistiche, musicali, podcast, etc…All’attivo oggi ci sono oltre il 58% di utenti che settimanalmente spendono all’incirca 20 ore del proprio tempo per guardare quelle che a tutti gli effetti sono star in questo mondo. Certamente non è tutto oro quello che luccica, Twitch ha trascorso lunghi periodi di battaglie legali e scontri su ogni fronte, molto spesso con i loro stessi promotori (streamer).

Si passa dal copyright musicale al furto “intellettuale” di idee o progetti da parte dei vari utenti fino ad arrivare alla pratica del “viewbotting” dove essenzialmente lo streamer, acconsente, all’arrivo nel proprio “spazio web” di false identità che aumentano numericamente il contatore degli spettatori in modo tale da far aumentare il ricavo del content creator che si basa principalmente sulle pubblicità offerte da Twitch con un vero e proprio contratto lavorativo. Per non siamo qui per fare una critica serrata a quelle che sono le politiche dei servizi di questo colosso ma bensì per constatare quello che è un vero e proprio fenomeno culturale, forse sottovalutato ad oggi, al pari di Tik Tok, Instagram etc…

streamer twitch sociologicamente

Tra streamer e content creator

Gli streamer e i content creator sono letteralmente le figure professionali della nuova era, all’incirca ci sono 2,2 milioni di persone che hanno la capacità e il potere di influenzare le abitudini quotidiane di ognuno di noi, semplicemente facendoci cambiare il programma della nostra giornata per ricavare un po’ di tempo e dedicarlo alla visione di questi contenuti. La loro vita personale viene trasmessa in diretta affinchè in qualsiasi parte del mondo un utente possa vederla, condividerla, commentarla e perché no criticarla.

Questa è la grande novità di Twitch, gli spettatori in diretta grazie all’ausilio della chat, possono esprimere (ovviamente sempre rispettando i canoni e le regole da twitch imposte) i loro pensieri, le loro opinioni e molto spesso lo streamer interagisce con i propri spettatori. Qui inevitabilmente si crea una sorta di filo invisibile che lega ogni utente alla persona che in quel momento seguono, supportano, quasi come se facesse parte della propria quotidianità.

Twitch: i pro e i contro

Twitch come ogni fenomeno socio-culturale che si rispetti “ha di fianco al proprio letto sul suo personale comodino una bilancia” che rappresenta in questo caso il leggero e sottilissimo equilibrio fra i vantaggi e gli svantaggi. L’ago di questa bilancia molte volte un giorno pende da un lato e il giorno dopo si ribalta e pende dall’altro.

Il vantaggio è quello che le persone avranno a tutti gli effetti una visione più realistica dei personaggi che loro stessi seguono, questo per lo streamer significa non avere un copione da dover recitare, non poter fare tagli di parti assurde e uscite male come un video girato invece permetterebbe di fare, e quindi semplicemente dovranno essere loro stessi. Questo per lo spettatore è un valore aggiunto enorme, arrivano ad apprezzare talmente tanto una figura a loro inizialmente sconosciuta, che supportano quest’ultimo con donazioni e abbonamenti al canale. Molto spesso però l’anonimato dell’utente e la completa mancanza di ripercussioni, dà il via libera a commenti variopinti e spesso a parole grossolane e crudeli. Questo come si può spiegare? Questa è una questione che riguarda e appartiene qualsiasi tipo di social media, le offese gratuite e i commenti offensivi, le critiche serrate fanno purtroppo parte anche di questo mondo.

Twitch: oltre i contenuti videoludici

Le spiegazioni possono essere molteplici ma alla base di ogni tentativo di spiegare questi fenomeni c’è un punto focale dove tutto si riunisce, la mancata educazione digitale che fin dai primi anni di scuola deve essere presente. Questo sicuramente può arginare tanta cattiveria e ostilità che si aggira online. Se riusciamo in questo le future generazioni, avranno più capacità empatiche e meno voglia di puntare il dito senza un reale motivo.

Twitch social media sociologicamente

Dobbiamo però parlare ed esaminare molti altri aspetti sociali se guardiamo al futuro. E possiamo dire che nel caso di Twitch che nasce ricordiamo come piattaforma per la condivisione di contenuti videoludici, possiamo aspettarci una grande rivoluzione dei giochi competitivi e a riguardo potremmo assistere ad un equilibrio pressappoco sostanziale fra esports (gioco visto come sport competitivo online) e sport fisici.

Questo nuovo scenario consentirà ai bambini che non sono mai stati in grado di possedere autostima a sufficienza per praticare sport fisici di avere la loro piccola rivincita personale con i videogiochi. Uno spunto interessante sarebbe studiare e approfondire sul piano psicologico quanto l’effetto del successo nei videogiochi sia più o meno gratificante del successo ottenuto negli sport fisici.

Raffaele Limata

Riferimenti bibliografici e sitografici 

  • Philippe Breton, Le culte de l’Internet, La Découverte, 2000. Traduziona italiana: Il culto di Internet. L’interconnessione globale e la fine del legame sociale; editore Testo & immagine; 2001
  • http://theeconplayground.com/wp-content/uploads/2018/03/Social-Effects-of-Twitch.tv_.pdf.
  • Https://eu.news-press.com/story/opinion/contributors/2018/05/25/social-networks-twitch-gaming-new-role-models-support-system-your-kids/641523002/.

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