La violenza di genere – violenza di uomini contro donne e bambine – è stato un fenomeno quasi del tutto invisibile fino a tempi abbastanza recenti. La motivazione non è da far rientrare nel tenere nascosti questi gesti, tutt’altro, ma perché era talmente connaturata con la tradizione, i valori dominanti e le leggi da passare inosservata, quasi fosse un evento naturale.
Lo stesso Codice penale italiano ha giustificato e legittimato violenze anche estreme contro le donne. L’articolo 587, in particolare, “Omicidio e lesione personale e causa d’onore”, che riduceva drasticamente le pene di “chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre l’illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia … o cagiona la morte della persona, che sia in illegittima relazione carnale con il coniuge, con la figlia o con la sorella è stato abrogato soltanto nel 1981.
Dati sulle conseguenze delle violenze di genere
Non risulta conferire una risposta precisa a quanto pesa sullo sviluppo, sulla salute, sulle scelte di vita di una donna il fatto di aver subito violenza da bambina, oppure da adulta. Gli studi che partono dai servizi e d popolazioni “cliniche” evidenziano che l’aver subito violenza può avere effetti devastanti. Secondo alcune ricerche svolte in passato negli Stati Uniti, il 90% delle donne in terapia sessuale, il 70% delle utenti in un servizio per alcoliste, la metà di quelle di un servizio per tossicodipendenti e tra il 50 ed il 70% delle donne che si rivolgono ad un pronto soccorso psichiatrico hanno subito violenze sessuali nell’infanzia (Pilkington e Kremer 1995).
Altre ricerche hanno considerato il ruolo del maltrattamento domestico: il 70% delle donne che seguono una terapia familiare, più del 40% delle utenti di un pronto soccorso psichiatrico ed il 30% delle utenti che si rivolgono a un pronto soccorso per lesioni sono maltrattate da un partner (O’Leary e Murphy, 1992; Aldorondo e Straus, 1994; McLeer e Anwar, 1989).

Violenza di genere: chi si rivolge ai servizi sanitari
Per definizione, si rivolgono ai servizi sanitari le persone che non stanno bene. I dati in questo senso rivelano che tra le donne che soffrono di diversi problemi di salute fisica o mentale o di comportamento, una proporzione alquanto elevata ha subito abusi e maltrattamenti in passato. Da una parte le violenze sono associate a maggior sofferenza, dall’altra, averle subite non significa necessariamente portarne delle conseguenze misurabili a lungo termine.
Ricerca in Nuova Zelanda sulla violenza di genere
In Nuova Zelanda è stata effettuata una ricerca abbastanza interessante. A partire da un campione rappresentativo di donne adulte è stata confrontata la proporzione di quelle che soffrono la depressione secondo che abbiano o meno subito violenza e secondo il tipo di violenza: abuso sessuale da bambine, stupro da adulte e violenza coniugale. Erano depresse il 20% delle donne che non riportava violenze particolari; il 30% di quelle che avevano subito violenze sessuali da piccole; il 30% di quelle con violenza coniugale; il 55% delle donne stuprate da adulte (Mullen et al., 1988).
I maltrattamenti domestici
Tra i tipi di violenza di genere rientrano i maltrattamenti domestici. Questi possono compromettere il benessere delle donne. La violenza fisica lascia quasi sempre delle tracce: lividi, ematomi, lacerazioni, fratture, ossa rotte, lesioni interne. Se picchiate quando sono incinte, le donne possono arrivare ad abortire; i loro bambini possono nascere prematuramente o sottopeso (Ballard e Spinelli, 2000). Un’indicazione indiretta dell’estensione di questi effetti è la proporzione elevata di donne che si presentano nei servizi di pronto soccorso con i postumi dei maltrattamenti. Secondo ricerche svolte in vari paesi diversi, circa il 30% dei traumi è conseguente a violenze maschili (incidenti d’auto esclusi) e solo una piccola parte di donne con questi problemi si rivolge a un servizio ospedaliero (WHO, 1997).
Che sia fisica o psicologica, inoltre, la violenza lascia sempre delle ferite morali: alcune donne vivono per anni nella paura o nel terrore; possono sentirsi umiliate e degradate dai comportamenti del marito; la fiducia in sé stesse e nel mondo viene intaccata. Non c’è da stupirsi che le donne maltrattate dal partner soffrano più spesso di depressione e di disturbi psicosomatici, utilizzino più spesso alcool e psicofarmaci, facciano più tentativi di suicidio e, di conseguenza, siano ricoverate più spesso in un servizio di psichiatria (WHO, 1997).
Bibliografia
- Aldorondo E., e Straus M. (1994), Screening for physical violence in couple therapy, methodological, practical and ethical considerations, Family Process, 33, pp. 425-429;
- Ballard T., e Spinelli A. (2000), Violenza durante la gravidanza, in Romito P. (a cura di), Violenze alle donne e risposte delle istituzioni. Prospettive internazionali. FrancoAngeli, Milano;
- McLeer S., e Anwar R, (1989), A studyof battere women presenting in an emergency department, American Journal of Public Health, 79, pp. 65-66;
- Mullen P. et al (1988), Impact of sexual and physical abuse on women’s mental health, The Lancet, 16, pp. 841-845;
- O’Leary K., e Murphy C. (1992), Clinical issues in athe assessments of spouse abuse, pp. 26-46 in Ammerman R., Hersen M. (a cura di), Assessment of Family Violence, Wiley & Sons, New York;
- Pilkington B., e Kremer J. (1995), A review of the epidemiological research on child sexual abuse: Clinical samples, Child Abuse Review, 4, pp. 191-205;
- Romito P. (2000) La violenza di genere su donne e minori. Un’introduzione, FrancoAngeli, Milano; WHO (1997), Violence Against Women, Women’s Health and Development Programme, Geneve.

Nato a Catanzaro il 5 luglio 1989. Dal 2017 è iscritto presso l’Ordine dei Giornalisti sezione Pubblicisti. Ha conseguito nel 2013 la laurea triennale in Servizio Sociale, nel 2016 la laurea triennale in Sociologia mentre nel 2018 la laurea specialistica in Organizzazioni e Mutamento Sociale. Nel 2020 ha ottenuto la quarta laurea in Scienze dell’Economia. Inoltre ha già pubblicato tre volumi di una trilogia di fantascienza.